Città del Vaticano , 23 May, 2017 / 10:10 AM
Grazie a Benedetto XVI e a Francesco per la fiducia. Con queste parole il Cardinale Angelo Bagnasco – presidente uscente della CEI – ha aperto la sua ultima relazione alla Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana. Il Cardinale lascia la presidenza della Cei dopo 10 anni. Il 7 marzo 2007 era stato nominato da Benedetto XVI quale successore del Cardinale Camillo Ruini.
Nella sua ampia relazione Bagnasco ha parlato – tra i diversi argomenti – del populismo dilagante in Europa, che “non può essere snobbato con sufficienza: va considerato con intelligenza, se non altro perché raccoglie sentimenti diffusi che non nascono sempre da preconcetti, ma da disagi reali e, a volte, pure gravi”.
Il tema dei giovani è centrale in questa Assemblea CEI, in vista del prossimo Sinodo dei Vescovi. Bagnasco richiama la politica a dedicare “ una più giusta e concreta attenzione verso” i giovani: “l’educazione integrale, l’accesso al lavoro, l’ascolto della vostra età, leggi che abbiano a cuore il futuro della società – un futuro che siete anzitutto voi stessi. ça Chiesa vi è vicina e vi vuole bene, vuole il vostro bene e sul suo volto – nonostante i peccati di noi uomini –fiammeggia il volto del Signore”.
Ai giovani si lega il tema della famiglia, “fondamento dell’edificio, la cellula viva dell’organismo sociale, l’icona del mistero della Chiesa sposa di Cristo”. “La cultura oggi – accusa Bagnasco - disprezza la famiglia e la politica la maltratta!”. Il Cardinale chiede alle famiglie stesse di “proclamare la bellezza del matrimonio e della famiglia come il vero fondamento del vivere sociale; testimoniare la bellezza della paziente dedizione ai figli; la possibilità di vivere insieme tutta la vita. Siate la risposta concreta e alternativa all’individualismo radicale che respiriamo, e che spinge a vivere isolati gli uni dagli altri in nome di una autonomia che ci distrugge”.
“Non sostenere la famiglia – rileva ancora il Presidente della Cei - è suicida. Ne è parte anche il sostegno alla scuola paritaria”.
Dopo aver ricordato l'impegno della Chiesa Italiana in favore di poveri e sofferenti, Bagnasco ha rinnovato la gratitudine della Cei verso i sacerdoti italiani “anche per il generoso apostolato che si declina nella prossimità alla gente, nella fedeltà agli impegni sacerdotali, nella dedizione più forte degli anni, nell’obbedienza di fede”.
Stamane i Vescovi sono chiamati a votare la terna di nomi da sottoporre al Papa per la nomina del Presidente. Si rincorrono ovviamente i soliti nomi: dal Cardinale Arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti al Vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla, passando per il Vescovo di Fiesole Meini fino agli outsider Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto e Francesco Montenegro, Cardinale Arcivescovo di Agrigento. Il Papa in ogni caso è libero di nominare uno dei tre nomi proposti dai Vescovi oppure decidere per un altro nome non incluso nelle indicazioni dell'Assemblea Generale.
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