Città del Vaticano , 12 May, 2017 / 9:00 AM
Il 13 maggio 1917 la Madonna appariva per la prima volta a Fatima. A distanza di un secolo, Papa Francesco si recherà - dopo Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI - a pregare sul luogo delle apparizioni. Di Fatima, del messaggio della Vergine e della sua attualità ACI Stampa ha parlato con il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato emerito, che da Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede incontrò a più riprese Suor Lucia dos Santos, una dei tre pastorelli testimone delle visioni delle apparizioni.
Eminenza, siamo alla vigilia del centenario delle apparizioni di Fatima. Lei - da Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede - è stato molte a volte a contatto con Suor Lucia dos Santos, una dei tre pastorelli...
"La Madonna di Fatima resta uno dei misteri più complessi e affascinanti del ‘900, e Fatima svetta come un unicum per il suo impatto non solo personale con i tre affascinanti veggenti, ma con la storia europea ed ecclesiastica, coinvolgendo persino la storia del Papato. Parlo come testimone privilegiato che, seppure immeritatamente, ha avuto la missione e il dono di incontrare più volte Suor Lucia dos Santos, la veggente sopravvissuta fino al 2005. Fin dal primo incontro fui colpito dalla freschezza del ricordo, dalla incisività delle immagini e dalla precisione dei racconti. Mi è apparsa subito una persona luminosa, consapevole di aver ricevuto una precisa missione. Era una “samaritana della memoria”, riviveva e rileggeva ogni cosa, dopo aver conservato nel suo cuore tutti gli eventi di cui era stata protagonista e destinataria con una lucidità e pacatezza che la rendevano ancor più credibile. Era, nel senso pregnante della parola, una “testimone”. Era umile e obbediente ma tenace e determinata a spiegare fino in fondo i messaggi a lei affidati da Nostra Signora. Mentre parlava, ho pensato che fosse una donna che non si era fermata di fronte ad alcuna difficoltà. Aveva sofferto, aveva lottato e in quel momento stava vincendo le diffidenze, e stava convincendo il mondo".
La Madonna a Fatima apparve sei volte. Bisogna ricordare che le apparizioni non sono manifestazione della rivelazione. E' corretto?
L’insegnamento conciliare ammette altre manifestazioni che non hanno il carattere della rivelazione biblica, ma sono indirizzate a persone private. Queste manifestazioni, che non possono contraddire il contenuto della fede, devono convergere verso l’oggetto centrale dell’annuncio di Gesù Cristo: l’amore del Padre che suscita negli uomini la conversione e dona la grazia per abbandonarsi a Lui con devozione filiale. Tale è anche il messaggio di Fatima che, con l’appello accorato alla conversione e alla penitenza, ci sospinge in realtà nel cuore del Vangelo.
Eminenza, la Madonna ai tre pastorelli trasmise un messaggio in tre parti. I cosiddetti segreti di Fatima.
Nella dinamica delle apparizioni di Fatima, Suor Lucia testimonia nelle sue memorie di aver ricevuto dalla Madonna la comunicazione di un segreto che, come ella dice, “consta di tre cose distinte”. La prima fu la visione dell’inferno. Nella seconda parte del segreto si parla delle due guerre mondiali e del ruolo della Russia nella storia del mondo. Desta impressione la spaventosa visione dell’inferno offerta a tre bambini di ancora tenera età, i quali, come guidati per mano dalla Madonna, avvertono però la tremenda responsabilità di ogni persona umana nella sua libertà di decidere con scelta personale il rifiuto di Dio e quindi la perdita della vita e della felicità per le quali siamo stati creati e alle quali aspiriamo ardentemente. La seconda parte attinge una dimensione politica internazionale con l’annuncio della nuova guerra e del ruolo della Russia che con l’ateismo sistematico e pianificato si abbatte sull’umanità credente, con “le persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre”. È un’azione demoniaca che si incarna nelle guerre e nei sistemi atei. La parabola del comunismo russo è collegata sempre con la conversione del cuore a Dio e con la consacrazione dei popoli e della Russia al Cuore Immacolato di Maria. Ciò che è avvenuto esattamente il 25 marzo 1984 con l’ “atto di affidamento e consacrazione”, così definito, di San Giovanni Paolo II in piazza San Pietro.
Eminenza, veniamo così alla terza parte del segreto...
La decisione del Santo Padre San Giovanni Paolo II di rendere pubblica la terza parte del “segreto” di Fatima, ha stupito il mondo. La ricostruzione autentica della redazione della terza parte del “segreto” e dei suoi contenuti è stata effettuata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede su rigorosa documentazione d’archivio, suffragata da precise conferme verbali di Suor Lucia. La Madonna annuncia una furibonda persecuzione della Chiesa. Anche il Papa è colpito a morte. Come sappiamo, San Giovanni Paolo II, si è riconosciuto in questa vittima sacrificale, sottratta prodigiosamente alla morte dalla Madre di Dio.È vero che la terza parte del “segreto” di Fatima consiste in una visione profetica, paragonabile a quelle della storia sacra che non descrivono in senso fotografico i dettagli degli avvenimenti futuri, ma sintetizzano in un’unica immagine fatti che si distendono nel tempo, in una durata non precisata. Per assicurare una corretta interpretazione si esige una ermeneutica del tutto particolare, coerente con il peculiare genere letterario; ma non è da trascurare il fatto che si è potuto contare su di una testimone vivente della visione profetica del 1917 e degli avvenimenti futuri.
A 100 anni dalle apparizioni quanto e come è attuale Fatima ed il messaggio della Vergine?
Nel messaggio si realizza l’incontro proficuo fra carisma e istituzione, mistero trinitario e mistero cristologico. Maria, segno misericordioso di Dio, non lascia soli i cristiani. Essa ci dà delle indicazioni come segnaletica per combattere la battaglia titanica fra bene e male. Maria è la portavoce della premura di Dio per noi. Il mistero di Fatima è un evento che attinge e impregna la storia contemporanea come nessun’altra apparizione mariana e la densità del suo messaggio – non solo della terza parte del segreto – tocca il cuore degli uomini invitandoli alla conversione e alla corresponsabilizzazione per la salvezza del mondo.
Benedetto XVI, andando a Fatima nel 2010, ammonì che la rivelazione di Fatima non è ancora compiuta. Cosa intendeva il Papa emerito? In che modo questa rivelazione non è ancora compiuta?
Di per sé, nel commento teologico alla terza parte del “segreto”, l’allora Card. Ratzinger dice: “Nella misura in cui i singoli eventi vengono rappresentati, essi ormai appartengono al passato”. E annota: “Nella visione noi possiamo riconoscere il secolo trascorso come secolo dei martiri, come secolo delle sofferenze e delle persecuzioni della Chiesa, come il secolo delle guerre mondiali e di molte guerre locali… nello specchio di questa visione vediamo passare i testimoni della fede di decenni”. D’altra parte, inserisce già un ricordo personale di un colloquio avuto con Suor Lucia nel 1996, nel quale Suor Lucia gli ha detto che “le appariva sempre più chiaramente come lo scopo di tutte quante le apparizioni sia stato quello di far crescere sempre più nella fede, nella speranza e nella carità – tutto il resto intendeva solo portare a questo”. E’ evidente che il processo per portare a questo traguardo e l’analogo processo di conversione della Russia, sono lunghi e faticosi e coinvolgono i credenti di ogni tempo. Proprio per il fatto che il mondo è ancora afflitto da guerre, divisioni, violenze, ingiustizie e devianze morali, occorre ripartire dal cuore del Vangelo. E d’altra parte gli attacchi contro la Chiesa e i cristiani, con il peso di sofferenza che hanno trascinato con sé, non sono cessati nel 1981, ma continuano ancora. Anche se la chiamata alla conversione e alla penitenza è stata pronunciata all’inizio del XX secolo, e a questo secolo è stata particolarmente rivolta, essa conserva una perenne attualità. Sono illuminanti a questo proposito le parole di San Giovanni Paolo II: “La Signora del Messaggio sembra leggere con singolare perspicacia i segni dei tempi, i segni del nostro tempo. L’insistente invito di Maria Santissima alla penitenza non è che la manifestazione della sua sollecitudine materna per le sorti della famiglia umana, bisognosa di conversione e di perdono” (Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale del Malato 1997, 18 ottobre 1996).
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