Fatima, 10 May, 2017 / 2:00 PM
Mentre i venti di guerra spirano in Europa, mentre la Russia si appresta a cadere nelle mani della rivoluzione bolscevica, mentre lo stesso Portogallo sta vivendo uno dei periodi più bui della sua storia, sotto il giogo della massoneria e dei movimenti anti-clericali, la Vergine appare sei volte a Fatima, e lascia a tre pastorelli, tre bambini, un messaggio di conversione che ha una sua valenza ancora oggi.
Già altre tre volte la Madonna era apparsa negli anni precedenti: prima a La Salette, nel 1864; quindi a Lourdes, nel 1858; e infine a Castelpetroso, nel 1888. L’apparizione di Fatima, la prima del XX secolo, avviene domenica 13 maggio 1917, ed è per questo che la Chiesa festeggia la Madonna di Fatima in quel giorno.
La situazione del Portogallo al tempo era criticissima. La Chiesa era stata il primo obiettivo della Rivoluzione Portoghese, che aveva deposto la monarchia regnante e proclamato la Repubblica, i cui vertici erano quasi tutti massoni. Furono saccheggiate chiese, attaccati conventi, perseguitati religiosi. Ma, soprattutto, furono promulgate leggi anti-clericali: vennero soppressi conventi, monasteri e ordini religiosi, i religiosi furono espulsi, i loro beni confiscati, i gesuiti furono costretti a rinunciare alla cittadinanza portoghese.
E poi, la promulgazione di nuove leggi, una dopo l’altra: il divorzio, la cremazione, la secolarizzazione dei cimiteri, l’abolizione del voto religioso, la soppressione dell’insegnamento della religione a scuola, la proibizione dell’uso dell’abito sacerdotale, le restrizioni sull’uso delle campane, la soppressione della celebrazione pubblica delle feste religiose, e persino le mani sui seminari, di cui il governo si arrogò il diritto di nominare i professori, fino alla legge di separazione tra Stato e Chiesa con la quale Alfonso Costa – l’autore – si poneva l’obiettivo di eliminare “completamente in due generazioni” il cattolicesimo dal Portogallo.
Non successe, perché la devozione popolare in Portogallo era forte, e perché San Pio X si oppose. Non successe anche perché ci fu Fatima.
Fatima era allora un piccolo villaggio, e aveva tra le sue frazioni Aljustrel, dove nacquero i tre pastorelli, entrambi da famiglie numerose: Lucia, nata nel 1907, e i suoi due cugini Francesco (1908) e Giacinta (1910). Tra le loro occupazioni, quella di pascolare il gregge. Già nel 1916, apparve loro un angelo sfavillante di luce. Si presentò come l’Angelo della Pace, e li invitò a pregare. Successe per tre volte. È il ciclo angelico, come lo chiama Lucia.
Nel 1917, cominciano le apparizioni mariane. Era una giornata così bella, quel 13 maggio, che i tre decidono di arrivare fino alla Cova de Iria, e a metà strada sfolgorò una luce, e poi apparve loro una bella signora, vestita di bianco, con un cordone d’oro per cintura, un rosario tra le mani. Fu Lucia a parlarle, a chiederle da dove venisse. La Signora disse loro che veniva dal cielo, che era venuta a chiedere di tornare ogni 13 del mese per i sei mesi successivi, e chiese loro di offrire ogni giorno un Rosario, e di offire la loro sofferenza per la conversione dei peccatori.
Durante tutte la apparizioni, Lucia è quella che converserà con la signora, Giacinta la ascolterà e vedrà, ma senza parlare, mentre Francesco non la sentirà, la vedrà solamente, e le bambine gli riferiranno in seguito tutto.
I tre bambini tornarono il 13 giugno, con 14 compagne. Poi, il 13 luglio, e si erano radunate lì oltre 5 mila persone. Fu in quell’occasione che apparve ai pastorelli la visione dell’inferno, la prima parte del segreto.
La voce cominciò a spargersi. E la cosa non poteva piacere agli anticlericali che governavano il Portogallo. Quando i tre pastorelli stavano per recarsi all’appuntamento del 13 agosto, furono rapiti e imprigionati da Arturo Oliveira Santos, sindaco di Vilanova de Ourem.
Questi terrorizzò psicologicamente i bambini, perché o ammettessero di aver mentito o gli rivelassero i segreti della Signora. Santos era un massone della loggia di Leiria, e fondò un’altra loggia, a Vila Nova de Ourem, mentre la loggia di Santarem – vicino Fatima – divenne punto di riferimento per manifestanti che organizzarono azioni di ateismo militante contro le apparizioni, fino al punto da distruggere un piccolo tempio improvvisato che i fedeli avevano costruito lì. L’apparizione ebbe poi luogo il 19 agosto, e l’apparizione promise ai pastorelli un segno visibile a tutti a ottobre per confermare la veridicità delle apparizioni.
Il 13 settembre c’erano 30 mila persone radunate alla Cova de Iria, tra cui molti malati, in cui la Madonna chiese ai bambini di costruire un santuario lì, utilizzando le offerte che cominciavano ad arrivare copiose.
E si arriva quindi all’appuntamento del 13 ottobre. La Cova de Iria traboccava di gente, tra cui molti giornalisti anticlericali, decisi a dimostrare che la storia delle apparizioni era solo una messinscena. Fu lì che avvenne il miracolo del solo.
Vale la pena lasciare il racconto ad Avelino de Almeida, direttore de O Seculo, il più diffuso e autorevole quotidiano liberale e anticlericale di Lisbona.
“Dalla strada – si legge nel suo articolo, pubblicato il 15 ottobre 1917 - dove i carri erano tutti raggruppati e dove stavano centinaia di persone che non avevano il coraggio sufficiente per attraversare il terreno reso fangoso dalla pioggia, vedemmo l'immensa folla girarsi verso il sole che apparve al suo zenit, chiaro tra le nuvole. Sembrava un disco d'argento, ed era possibile guardarlo senza problemi. Non bruciava gli occhi, non li accecava. Come se vi fosse stata un'eclissi. Poi si udì un urlo fragoroso, e la gente più vicina cominciò a gridare – Miracolo, miracolo! Meraviglia, meraviglia! - Davanti agli occhi estasiati delle persone, il cui comportamento ci riportava ai tempi della Bibbia e le quali ora contemplavano il cielo limpido, sbalordite e a testa scoperta, il sole tremò, compì degli strani e bruschi movimenti, al di fuori di qualsiasi logica scientifica, – il sole «danzò» - secondo la tipica espressione dei contadini”.
Questa la storia delle sei apparizioni di Fatima. Dei tre piccoli testimoni, sia Giacinta che Francesco morirono molto presto: Francesco di febbre spagnola, nel 1918, alla presenza dei famigliari, e Giacinta nel 1920, per una grave forma di pleurite purulenta, nell’ospedale di Lisbona dove era stata trasferita perché fosse operata, lontana da Lucia e dai genitori: offrì tutto per la salvezza dei peccatori. Beatificati da Giovanni Paolo II nel 2000, saranno canonizzati a Fatima da Papa Francesco.
Suor Lucia sopravvisse, entrò in convento, e visse fino al 2005, quando morì all’età di 98 anni. Anche per lei è in corso la causa di beatificazione.
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