Paola, 29 April, 2017 / 10:00 AM
Due diocesi in festa: quella di Cremona e quella di Firenze dopo l’annuncio della visita di Papa Francesco, il 20 giugno prossimo, per pregare sulle tombe di due sacerdoti: don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani. Due diocesi che con “gioia” hanno accolto la notizia della visita a Bozzolo e Barbiana sottolineando anche la scelta del Papa di “incontrare privatamente” due sacerdoti e i luoghi del loro ministero senza alcun clamore. In questi giorni tante anche le diocesi che hanno festeggiato o che festeggiano il loro Patrono o alcuni santi di particolare devozione.
E’ il caso di san Francesco da Paola la cui festa viene celebrata in tanti luoghi del nostro Paese ma anche in molte località all’estero. Circa un mese fa proprio a Paola, cittadina del tirreno cosentino, si sono conclusi le celebrazioni del VI centenario della nascita del Santo, patrono dei Marittimi. Un anno intenso concluso, come riferisce il sito del VI centenario (www.francescodipaola.info e che rimarrà attivo per volontà della Fondazione Paolo di Tarso) dall’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, mons. Francesco Nolè. San Francesco – ha detto il presule – “era Eremita e Apostolo. Eremita perché amava il silenzio, amava la solitudine, amava ritrovare Dio nel profondo di se stesso, ma amava anche portare ai fratelli e alle sorelle ciò che era il suo nutrimento. Ecco, dunque, l’Apostolo, l’Evangelizzatore, il Predicatore, il Formatore di coscienze”. Oggi – ha continuato – “è necessario essere padroni del nostro corpo, essere capaci di far guidare la nostra vita dal nostro Spirito; essere capaci di stare sotto l’obbedienza dello Spirito. Solo in tal mondo, come Francesco, potremo discernere il bene dal male e riconoscere le insidie del diavolo che molto spesso si insinua nella nostra esistenza sotto mentite spoglie per svuotare tutto ciò che il Signore ha creato e dato all’uomo per la vita. Francesco di Paola ha saputo darci questi valori che vengono dal Vangelo che ha fatto notare come le insidie del diavolo, sempre più irriconoscibili, tendono a rendere la vita quasi insignificante, piatta, morta, senza slanci. Francesco di Paola aveva intuito che la pienezza della sua vita sarebbe giunta solo camminando con Cristo, abbracciando la sua Croce, accettando anche un cammino di sofferenza non raccomandandolo ad altri, ma cominciando da se stesso”. E a Paola i festeggiamenti per il Santo, patrono della Calabria si svolgeranno dal 2 al 4 maggio. Ad aprire l’accensione della lampada votiva – con l’olio offerto da alcuni comuni della regione - da parte del Governatore Mario Oliverio. La celebrazione il 4 maggio con il card. Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana. La devozione al Santo eremita calabrese è molto sentita anche in Sicilia e in gran parte del Sud Italia.
A Caltagirone, per esempio, fervono i preparativi per la Festa, domani, 30 aprile, del Santo paolano considerato “un vero Patrono spirituale del popolo calatino”. Le forme del culto sono legate in particolare alla preghiera di intercessione ed alla tradizionale processione de “i virgineddi”, corteo costituito da tredici bambini che entrando in chiesa al grido corale di “Viva Diu e Santu Patri”, e portando in mano una candela, tributano al Santo l’omaggio della loro fede sciogliendo così un voto fatto dai genitori o da altri adulti che li accompagnano. Molto forte è anche la devozione a San Francesco delle partorienti.
Domani il programma – preceduto da un triduo di preparazione - prevede una solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo, mons. Calogero Peri. A seguire l'inaugurazione del Pannello in ceramica raffigurante il "Miracolo di San Francesco di Paola sullo stretto di Messina" dopo i lavori di pulitura. Celebrazioni anche in tante parti della diocesi.
A Reggio Calabria questa settimana la celebrazione del patrono San Giorgio. Occasione per l’arcivescovo, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, di lanciare un monito forte davanti alle principali autorità della Città dello Stretto: “Mai prestarci ad un baratto della verità per il raggiungimento di altri scopi. Verremmo meno al rispetto di quella dignità, che dobbiamo sempre tutelare nelle persone che ci sono state affidate e alla cui guida noi siamo posti. Tale mancanza aprirebbe la porta ad ogni forma di corruzione”. Per una città che celebra il suo patrono, il “primato della verità” deve essere “un valore da salvaguardare sempre e da trasmettere come valore fondante i rapporti interpersonali ad ogni livello”.
In vista del 1 maggio i vescovi italiani, sempre questa settimana, hanno presentato un documento sul lavoro, tema al centro anche della prossima Settimana sociale dei cattolici italiani che si celebrerà a Cagliari dal 26 al 29 ottobre. E in vista di questo appuntamento la Chiesa sarda è fortemente impegnata anche sul fronte della comunicazione. Il settimanale diocesano di Cagliari, “Il Portico”- come riferisce il quotidiano “Avvenire” - ogni prima domenica del mese dedica una pagina intera, curata dall'Ufficio di pastorale sociale e del lavoro, alla proposta di temi e riflessioni. Ma anche gli altri giornali diocesani sardi hanno realizzato una serie di servizi. Nelle prossime settimane gli uffici diocesani per le comunicazioni sociali si incontreranno per definire i contenuti di alcuni speciali dedicati a questo appuntamento.
Oggi intanto in tutte le parrocchie italiane, si celebra la Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Si tratta della 93ª edizione che ha per tema “Studiare il mondo è già cambiarlo” e “rappresenta uno sguardo di attenzione, stima e sostegno reale dei cattolici italiani verso una istituzione di grande prestigio, che in Italia ha formato generazioni di professionisti, distinguendosiper rigore, scientificità e lungimiranza”. Molte le iniziative e i progetti avviati negli anni grazie alla colletta nazionale che si svolge annualmente: tra queste diverse borse di studio e contributi di solidarietà a studenti in difficoltà.
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