Aleppo, 20 May, 2015 / 7:08 PM
Aleppo è coinvolta nel conflitto siriano da più di quattro anni. “Il 60-70% della popolazione vive al di sotto della linea di povertà, non ha lavoro, cibo e medicinali ma specialmente ha perso ogni speranza, ha smesso di credere in un cambiamento, di reagire e perfino di curarsi”, spiegano i Frati minori di Assisi.
In questi giorni sono giunti alcuni aiuti alimentari, coordinati dall’Associazione Pro Terra Sancta nell’ambito del progetto “Emergenza Siria: supporto alle popolazioni vittime del conflitto” finanziato dalla Cooperazione italiana alla Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, grazie al quale si sono consegnati “un considerevole numero di generi alimentari, beni di consumo e medicinali che nei prossimi giorni saranno distribuiti al Centro di accoglienza francescano e all’Ospedale “La Speranza” (Al-Rajaa). Nelle prossime settimane altri rifornimenti saranno destinati sempre ad Aleppo e alla comunità di Knayeh, Villaggio nella zona dell’Oronte vicino alla Turchia in grave difficoltà e isolamento, dove alcuni mesi fa sono stati rapiti (e poi per fortuna rilasciati) il Parroco fra Hanna Jallouf e diversi civili.
“Al centro di accoglienza del Convento francescano della Custodia di Terra Santa – spiegano i frati - sono destinati due camion contenenti generi alimentari di prima necessità per serviranno a circa 400 famiglie residenti. Il parziale isolamento di Aleppo dal resto delle aree controllate dal governo e la crescente disoccupazione ha reso la popolazione ancora più vulnerabile e bisognosa di beni essenziali: olio, latte, burro, formaggio, riso, pasta, legumi, cibo in scatola, tè”.
L’altra azione concreta è stata rivolta in aiuto dell’Ospedale al-Raja', struttura che “continua a garantire cure ed eseguire interventi chirurgici grazie alla costanza e alla dedizione della direzione e del personale medico e infermieristico”. Tuttavia, “la scarsità di risorse e l'innalzamento dei prezzi stanno mettendo però a rischio la sua sopravvivenza. Per questa ragione c’è molta attesa per i nuovi aiuti. Si tratta di beni di consumo (disinfettanti, guanti e maschere per operazioni, occorrente per suture, fasciature, ingessature, bendaggi ecc.) e medicinali (antinfiammatori, antibiotici, antidolorifici, anestetici ecc.): circa ottocento pacchi arrivati in due trasporti separati per ragioni di sicurezza”.
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