Tra canti e segni di gioia, i cristiani di Aleppo, in Siria, hanno celebrato sabato 6 luglio l'ordinazione sacerdotale dei francescani Johnny e George, fratelli gemelli. A dare la felice notizia è un articolo dell'agenzia ACI Mena.
Un progetto di speranza ed educazione ad Aleppo grazie ai francescani.
Monsignor Jean-Clément Jeanbart, Arcivescovo emerito greco-melkita di Aleppo, scomparso durante il terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la Siria e la Turchia nelle prime ore di lunedì 6 febbraio, è sano e salvo e si sta riprendendo in una casa di suore.
Ancona e Aleppo celebrate nel nuovo libro di poesie della giornalista e scrittrice italo-siriana Asmae Dachan, che vive a Rosora, nell’anconetano: ‘Non c’è il mare ad Aleppo’ è il terzo libro di poesie di Asmae Dachan, che con versi impregnati di delicatezza tratteggia i sentimenti e leesperienze più tragiche, insegnando a chi legge che solo attraverso la memoria si può andare verso il futuro.
Non è solo una rinascita materiale, ma anche una rinascita dell’intera comunità. Dal 20 luglio, i maroniti di Aleppo hanno di nuovo la cattedrale. Dedicata a Sant’Elias, danneggiata severamente durante la guerra siriana, la cattedrale è stata ricostruita grazie al contributo di vari donatori, tra i quali Aiuto alla Chiesa che Soffre, che ha donato 400 mila euro.
Porterà anche la sua recente esperienza in Siria, il Cardinale Angelo Bagnasco, durante il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana, in programma dal 23 al 25 settembre. Lo farà per mantenere la promessa di raccontare ciò che ha visto, fatta alle persone che ha visitato. E lo farà per portare il ringraziamento della popolazione alla Conferenza Episcopale Italiana, che ha contribuito a molti progetti.
Ci sono i campi estivi per bambini e ragazzi al posto dei campi di battaglia. È quanto avviene in questi giorni nella striscia di Gaza e ad Aleppo, attraversati da mesi di conflitti armati e scontri. In questi luoghi la parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza e i frati francescani della parrocchia San Francesco d’Assisi della città siriana hanno organizzato degli oratori per i più piccoli.
“La notte di Aleppo non è finita, ma il fuoco non si è spento sotto la cenere e la morte non ha l’ultima parola”. Così Padre Ibrahim, frate francescano e parroco ad Aleppo, racconta la situazione odierna in Siria. Perché ci sono le case da ricostruire, le chiese e le moschee, ma a dover essere ricostruita è soprattutto la persona. Dopo il grande successo del suo ultimo libro “Un istante prima dell’alba” che racconta come in un diario, giorno dopo giorno, le cronache di guerra, Padre Ibrahim torna a Roma per presentare un altro volume sempre sulla Siria: “Viene il mattino”. ACI Stampa ha raggiunto il francescano presso la Delegazione della Custodia della Terra Santa a Roma:
Ad Aleppo sono centinaia i bambini figli dell’Isis senza identità, mai iscritti all’anagrafe nè andati a scuola e rifiutati totalmente dalla società. Sono i bambini nati nel periodo dell’occupazione jihadista dai matrimoni temporanei o da unioni forzate. E sono quelli che hanno maggiormente bisogno di una protezione, perché rifiutati e dimenticati. Per questo nelle ultime settimane, i francescani, hanno lanciato un nuovo progetto ad Aleppo che si prenderà cura dei bambini orfani, abbandonati dalle proprie famiglie e di tutti coloro che sono nati da donne in seguito a stupri e abusi.
Un’identica esperienza di fede accomuna paesi pur diversi come Siria e Nigeria. Qui i cristiani soffrono guerra e persecuzione fino al rischio dell’estinzione. Eppure la loro fede si rafforza e germoglia ancor più viva, inestinguibile.
"I combattimenti sono finiti, ma ora è in atto una nuova battaglia. Quella per sopravvivere, per tornare alla vita". Così Suor Annie Demerjian, religiosa dell'Ordine delle Sorelle di Gesù e Maria, descrive ad Aiuto alla Chiesa che Soffre l’attuale situazione ad Aleppo.
"Aleppo riprende vita, ma dipendiamo ancora dal vostro aiuto. Vi prego sostenete i cristiani, i pochi rimasti, così che possano continuare a vivere in Siria".
Tre progetti per far rinascere la città di Aleppo. Tre doni che i benefattori italiani potranno lasciare “sotto l’albero” dei cristiani aleppini. Quest’anno la campagna di Natale di Aiuto alla Chiesa che Soffre è infatti interamente dedicata alla comunità cristiana di Aleppo.
“Il governo polacco è l'unico al mondo che - senza essere un'organizzazione religiosa - aiuta noi, cristiani, a rimanere in Siria.
"Le bombe sono cessate, ma l’emergenza è la stessa". Così il vicario apostolico di Aleppo, monsignor Georges Abou Khazen, scrive personalmente a decine di migliaia di Benefattori di Aiuto alla Chiesa che Soffre, descrivendo la drammatica situazione nella martoriata città siriana, dove per i cristiani «ogni aiuto può fare la differenza tra partire e rimanere".
"Senza il vostro sostegno non avremmo potuto accettare nuovi pazienti, né prenderci cura adeguatamente di quelli già presenti". Così il dottor George Theodory, direttore sanitario dell’ospedale Saint Louis di Aleppo, ringrazia Aiuto alla Chiesa che Soffre per il contributo straordinario di 250mila euro che permetterà alla struttura di continuare a curare i tanti feriti del conflitto siriano.
Una città distrutta, nella quale resta ben poco dell’antica bellezza. L’inflazione alle stelle, la miseria, l’80% della popolazione che vive nella condizione di sfollato. È questa l’attuale situazione di Aleppo. Un quadro ancora drammatico, nonostante siano cessati i bombardamenti.
La Parrocchia francescana della grande metropoli a nord della Siria ha deciso di ridare alla città i suoi colori. È stata una grande sorpresa per gli abitanti di Aleppo vedere nei giorni scorsi, per la prima volta, pattuglie di scout dipingere i marciapiedi della città.
Per molti bimbi sarà la prima vera estate della loro vita. Ormai da sei mesi ad Aleppo sono cessati i combattimenti, ma nonostante in alcune aree periferiche vi siano ancora scontri e nonostante la tragica situazione economica, 1200 tra giovani e bambini cristiani potranno finalmente vivere momenti sereni, grazie alla generosità dei benefattori di Aiuto alla Chiesa che Soffre.
“Con Gesù darò colore alla mia vita”. E’ il nome di un posto speciale. L’oratorio estivo aperto dai frati francescani di Terra Santa in Siria, ad Aleppo.