Città del Vaticano , 23 December, 2016 / 5:00 PM
Ultima predica di Avvento stamattina nella Cappella Redemptoris Mater in Vaticano del predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa, alla presenza di Papa Francesco e della Curia Romana. Continuano le riflessioni sullo Spirito Santo, questa volta il tema scelto è “Incarnato per opera dello Spirito Santo da Maria Vergine”.
Cantalamessa ripercorre il momento del Natale, sempre più vicino e descrive la Betlemme di allora: il “mondo in cui si muovono Maria e Giuseppe non era meno agitato di oggi: le notizie di atti di terrorismo, di guerre, di masse costrette, come allora, a lasciare le proprie case e per le quali, come per Maria e Giuseppe, “non c’è posto nell’albergo”, si accavallano e ci raggiungono ormai in tempo reale”.
E’ solo con la grazia dello Spirito Santo che, secondo il predicatore, potremo dire di aver “fatto” Natale: si tratta di una celebrazione che esige di essere “compresa nel suo significato per noi”. San Leone Magno, ricorda il cappuccino, spiegava che “i figli della Chiesa sono stati generati con Cristo nella sua nascita, come sono stati crocifissi con lui nella passione e risuscitati con lui nella risurrezione”.
Il cappuccino ricorda poi il dato biblico essenziale: la Vergine diventa Madre di Gesù per opera dello Spirito Santo: “Tale mistero storico come tutti i fatti della salvezza, si prolunga a livello sacramentale nella Chiesa, nella liturgia, nell’Eucaristia; e a livello morale nella singola anima credente. Maria, Vergine e Madre, che genera il Cristo per opera dello Spirito Santo, appare così il ‘tipo’, o l’esemplare, la figura perfetta, della Chiesa e dell’anima credente”.
Cantalamessa si sofferma sul ruolo dello Spirito Santo che “agì nel cuore di Maria, illuminandolo e infiammandolo di Cristo, prima ancora che nel seno di Maria, riempiendolo di Cristo”.
“Lo Spirito – aggiunge il predicatore- che scende su Maria è, dunque, lo Spiritus creator, che miracolosamente forma dalla Vergine la carne di Gesù; ma è anche di più, e cioè: acqua viva, fuoco, amore e unzione spirituale”. Fu lei che sperimentò per prima “la sobria ebbrezza dello Spirito”, tema che ha legato tutte le quattro prediche del cappuccino.
Ed è lo Spirito Santo a invitarci a ritornare proprio “al cuore”, al Natale.
Conclude il predicatore: “Gesù stesso desidera nascere nel nostro cuore più, infinitamente di più, di quanto noi desideriamo che nasca: desidera nascere. Anzi, in questi ultimi giorni di Avvento, dobbiamo nella fede - se ci crediamo - pensarlo proprio così, immaginare Gesù così. Come quando, nell’imminenza del Natale, i suoi genitori bussavano di porta in porta per cercare un posto dove nascere. E Lui sta dicendo anche a noi: Ecco, io sono alla porta e busso, mi farai nascere?”.
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