Cracovia, 30 July, 2016 / 5:00 PM
Raccontano in Polonia che nel momento della pensione il Cardinale Stanislaw Dziwisz prenderà una stanza nella Domus Misericordiae. Potrebbe essere. Di certo, il centro per anziani costruito dalla Caritas a Brzegi, nella periferia di Cracovia, è un posto con tutte le comodità. A fianco, la “Casa del pane”, un grande deposito destinato a raccogliere cibo per i poveri. Sono le due opere di misericordia che Papa Francesco benedirà domani, prima di andare a celebrare la Messa conclusiva della Giornata Mondiale della Gioventù.
Papa Francesco lo aveva detto: per l’Anno della Misericordia, voleva un’opera di misericordia in ogni diocesi. La Caritas polacca ha deciso di costruirne due, in occasione della Gmg. Brzegi è una località economicamente depressa, in campagna. Lì è stato installato Campus Misericordiae, dove i giovani si sono radunati per l’ultima Messa.
Il centro “Misericordiae” è una “casa ambientale per anziani e disabili”. C’è anche un “appartamento papale”, decorato in maniera semplice, un modo che “ricorda le stanze dove riposava Giovanni Paolo II a Loreto”. E, in una delle visite, il Cardinale Dziwisz ha detto, scherzando ma non troppo: “Io resto qui, forse, perché la casa è molto confortevole”. La casa è stata costruita grazie ai contributi raccolti dalla Caritas di Cracovia tra i fedeli di tutta l’arcidiocesi.
Il centro è costruito sul fianco di una rotonda che è intitolata proprio alla “GMG casa della misericordia”. Al pieno terra, il centro “misericordiae” sarà una casa di cura diurna per anziani per la riabilitazione motoria. Al primo piano, ci sarà una sorta di alloggio permanente per le persone che si trovano in una situazione difficile: potranno beneficiare di questo servizio circa 30 persone.
Il secondo edificio è “La casa del Pane” (anche se una traduzione più appropriata sarebbe “Pane – Carità”), e sarà il centro logistico dell’Arcidiocesi di Cracovia per immagazzinare e distribuire cibo direttamente alle parrocchie. È stata creata una assistenza telematica che sarà in grado di censire i bisogni di circa 80 mila residenti.
A queste due “opere di misericordia” si aggiunge un progetto di “crowdfunding”, sempre gestito dalla Caritas. È un progetto condotto sulla piattaforma we4charity, ed ha l’obiettivo di acquistare le cosiddette “cliniche mobili”, vale a dire centri in grado di aiutare i più bisognosi in tutto il mondo. La prima clinica mobile verrà inviata ai profughi siriani in Libano.
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