Le stazioni quaresimali romane, le chiesa del dialogo con l'Islam nel cuore delle città

ACI Stampa

Oggi il cammino delle Stazioni arriva nella basilica trasteverina di San Crisogono. L’origine è simile a quella di molte altre chiese romane costruite utilizzando un edificio romano, poi divenuto chiesa nel V secolo e riedificato nel XII.

La cura pastorale oggi è affidata ai Padri Trinitari per volontà di Pio IX.

I monaci benedettini tennero la chiesa fino al secolo XII, ai quali successe un clero secolare, poi arrivarono i canonici di S. Salvatore, i Carmelitani calzati e infine appunto . Trinitari scalzi della Redenzione degli schiavi. 

820 anni fa i Trinitari che avevano appena ricevuto la approvazione del Papa come famiglia religiosa ebbero sempre da Papa Innocenzo III un incarico speciale.  Il  Papa affidava a  San Giovanni De Matha una lettera da presentare al califfo del Marocco Almoheda Muhammad al-Nasir det­to “Miramolino”  nella quale lo invitava ad agevolare il riscatto degli schiavi, dell’8 marzo 1199. Iniziava così un dialogo con l’ Islam che sembrava impossibile all’epoca.

Nelle ultime righe della lettera è scritto: “poiché l’opera che sosteniamo giova sia ai cristiani che ai pagani, rivolgiamo a voi richieste di tale natura. Vi ispiri Colui che è via, verità e vita affinché, conosciuta la verità che è Cristo, vi affrettiate a venire a Lui quanto prima. Dal palazzo del Laterano l’8 marzo 1199”.

Il califfo fu lieto di ricevere la lettera del Papa e permise ai Trinitari di  accedere alle carceri, ma San Giovanni, poté liberare soltanto 186 schiavi, in un secondo viaggio ne liberò altri 460. Si calcola che nel corso dei secoli i Trinitari abbiano liberato novecentomila schiavi. Del prezzo per il riscatto un terzo lo pagava l’ordine, il resto si raccoglieva con l’ elemosina.

Come scrisse Giovanni Paolo II il 7 giugno el 1998 nell’ VIII centenario della approvazione della Regola: “Con l'Ordine Trinitario la cristianità instaurò un contatto umanitario con il mondo dell'Islam; anzi lo stesso Innocenzo III presentò l'opera redentiva e liberatrice del vostro Istituto a capi del mondo musulmano, inaugurando così un dialogo che aveva come oggetto la pratica delle opere di misericordia”.

San Crisogono oggi è ancora un crocevia di culture, posto in un quartiere particolare a pochi passi da un ospedale che offre servizi a molti che vengono dal mondo islamico.

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