Città del Vaticano , 02 March, 2016 / 2:34 PM
Oggi il pellegrinaggio stazionale ci porta a San Sisto, detto vecchio perché è il più antico convento che abbiano a Roma i figli del Santo di Callaroca.
La chiesa che vediamo oggi è del 1700 e al momento ha gravi danni. Fu edificata dal Papa domenicano Benedetto XIII (1724-1730) e ancora oggi è retta dalle suore Domenicane che qui hanno un convento.
La tradizione vuole che presso questa chiesa il Papa Sisto II si incontrasse con San Lorenzo al quale predisse il martirio che, peraltro, avvenne dopo tre giorni.
La chiesa di S. Sisto Vecchio viene menzionata nelle fonti nel 595 ed è un esempio di come la venerazione per i santi delle catacombe entrano in città. Papa Sisto era infatti seppellito nella catacomba di S. Callisto sulla stessa Via Appia che inizia proprio accanto alla chiesa. Durante scavi e indagini nel 1967-1968 si è visto che la chiesa settecentesca nasconde la struttura di una chiesa paleocristiana probabilmente della fine del IV secolo, due secoli prima della prima menzione nelle fonti.
Qui riposano le spoglie mortali di Zeffirino, Antero, Lucio e Sisto II pontefici, tutti i martiri nella gloria.
I Martiri venerati in questo tempio antichissimo ripetono ancora la parola di Pietro: "Resistite, fortes in fide".
Il Complesso di San Sisto oggi comprende l’area del convento, al momento la chiesa è chiusa a causa del crollo del tetto.
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