sabato, novembre 16, 2024 Donazioni
Un servizio di EWTN News

Papa Francesco: "La cura della cultura sia la risposta allo scontro di civiltà"

“La Biblioteca Vaticana ha voluto dialogare con Istituzioni amiche e affini su alcuni punti nodali, avviando tavoli di studio che auspico possano continuare nel segno dell’arricchimento reciproco. Tale dialogo, condotto nella concretezza su temi ben definiti, aiuterà tutti a sviluppare al meglio, nel tempo nuovo che stiamo vivendo, le potenzialità formative e culturali delle vostre Biblioteche”. Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo in udienza i partecipanti all’incontro della Biblioteca Vaticana Conservata et perlecta aliis tradere. Biblioteche in dialogo.

Le biblioteche – ha osservato Francesco – “sono chiamate a trasmettere il patrimonio del passato secondo modalità significative per le nuove generazioni, che vivono immerse in una cultura liquida, e dunque necessitano di ambienti solidi, formativi, accoglienti, inclusivi per poter elaborare nuove sintesi, capaci di fare presa sul presente e guardare con speranza al futuro. Una missione davvero entusiasmante”.

Il Papa richiama come modello di riferimento Pio XI: “fu alla guida prima della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano e poi della Biblioteca Apostolica Vaticana. Uomo attivo, concreto, curioso verso i campi della scienza e i mezzi di comunicazione di massa, promosse l’importanza delle biblioteche in un momento storico estremamente difficile, tra le due guerre mondiali. Mentre la cultura europea degenerava in ideologie tra loro opposte, il Papa dotò la Biblioteca Vaticana di nuovi spazi; favorì catalogazioni sistematiche; aprì una scuola pratica per bibliotecari. Da lui protetta, la Biblioteca divenne luogo sicuro per tanti studiosi, anche per quelli perseguitati dai regimi totalitari, ai quali il Papa si oppose sempre fermamente. Era un’epoca di regimi totalitari”. Tra le sue qualità spiccano “l’intraprendenza, il coraggio e la concretezza. Oggi abbiamo di fronte sfide culturali e sociali altrettanto decisive, da affrontare col necessario aggiornamento”.

Papa Francesco ha poi rammentato che “il rischio peggiore è che la guerra mondiale a pezzi che stiamo vivendo rallenti i progressi dei quali voi stessi siete testimoni; il rischio che armi costosissime rubino alla cultura i mezzi necessari per diffondersi; che i conflitti impediscano agli studenti di apprendere e ricercare, distruggendo scuole, università e progetti educativi. La guerra distrugge tutto! Molte istituzioni culturali si trovano così indifese davanti alla violenza delle guerre e della depredazione. Quante volte è già successo in passato! Impegniamoci perché non succeda più: allo scontro di civiltà, al colonialismo ideologico e alla cancellazione della memoria rispondiamo con la cura della cultura. Sarebbe grave che, oltre alle tante barriere tra gli Stati, si innalzassero anche muri virtuali. A tale riguardo, voi bibliotecari avete un ruolo importante, oltre che per la difesa del patrimonio storico, anche per la promozione della conoscenza. Vi incoraggio a continuare a lavorare affinché le vostre istituzioni siano luoghi di pace, oasi di incontro e di libera discussione”.

Il Papa concludendo la sua riflessione ha offerto  quattro suggerimenti per sostenere tale impegno: “che il tempo sia superiore allo spazio, l’unità prevalga sul conflitto, la realtà sia più importante dell’idea e che il tutto sia superiore alla parte”.

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