domenica, dicembre 15, 2024 Donazioni
Un servizio di EWTN News

La Chiesa italiana celebra la sua prima Assemblea sinodale

“Nell’incontro che abbiamo avuto a maggio dello scorso anno, vi ho affidato tre consegne: continuare a camminare, fare Chiesa insieme ed essere una Chiesa aperta. Queste indicazioni riguardano la vita della Chiesa in Italia nel contesto attuale. Anche oggi, come allora, siamo inviati a portare il lieto annuncio con gioia! Con questa consapevolezza, vi incoraggio a percorrere la terza tappa, dedicata alla profezia”. Lo afferma il Papa, nel messaggio inviato ai partecipanti alla prima Assemblea sinodale della Chiesa italiana che si sta svolgendo a Roma nella Basilica di San Paolo fuori le Mura.

“Esorto voi, Pastori – ha aggiunto Francesco - a continuare ad accompagnare con paternità e amorevolezza questo percorso, assumendo con l’aiuto di Dio la responsabilità di quanto verrà deciso. Il Cammino sinodale sviluppa anche le energie affinché la Chiesa possa compiere al meglio il suo impegno per il Paese. Siamo chiamati a guardare alla società in cui viviamo con uno sguardo di compassione per preparare il futuro, superando atteggiamenti non evangelici, quali la mancanza di speranza, il vittimismo, la paura, le chiusure. L’orizzonte si apre davanti a voi: continuate a gettare il seme della Parola nella terra perché dia frutto”.

Alla Prima Assemblea sinodale sono presenti – tra delegati e Vescovi – 943 persone di cui: 4 Cardinali, 170 Vescovi, 4 Padri Abati, 238 Sacerdoti, 6 Diaconi, 37 Religiose e Religiosi, 210 Laici, 274 Laiche. In totale 641 uomini e 302 donne.

Questa “è un’icona di Chiesa, di persone che si ritrovano, pregano, ascoltano, si ascoltano, parlano, conservano con amore il passato, guardano con amore il presente e i suoi segni che ci fanno capire il tempo e la storia, scrutano il futuro. Assieme! La Chiesa – ha osservato nel suo intervento introduttivo il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana - è Popolo, donne e uomini che, uniti dalla fede e dal Battesimo, camminano nella storia rendendo ragione della speranza che è in loro. La Chiesa è famiglia e, se la viviamo come Gesù ci chiede, amandoci l’un l’altro, sapremo aiutare le nostre famiglie, il nostro Paese, il mondo, ad essere comunità”.

A meno di un mese dalla conclusione del Sinodo sulla sinodalità, la Chiesa italiana si ritrova a Roma per celebrare dunque la sua prima Assemblea sinodale. “In una società sempre più fratturata – ha spiegato il Cardinale Zuppi - siamo chiamati a rammendare quel tessuto di relazioni e di umanità che costituisce il patrimonio vero del nostro Paese, le sue radici più profonde. Cristo è il centro di tutto. Ecco la gioia del nostro camminare insieme: guardando Lui e pieni di Lui”.

“In questo bellissimo contesto – ha ricordato il presidente della CEI - non possiamo non pensare al Concilio Vaticano II che questa Basilica ha visto nascere. Nel rievocare il Concilio viene spontaneo fare memoria dell’ormai prossimo 60° anniversario della pubblicazione della Lumen gentium. È una coincidenza con la nostra Assemblea che ci spinge a riannodare i fili di un cammino che anche per la nostra Chiesa in Italia è stato di progressiva accoglienza e di recezione della lezione conciliare”.

“La consapevolezza del peccato – ha proseguito - ci rende più umili ma anche più forti nell’essenziale, nell’amore di Dio. Ci ricorda la necessità della conversione del cuore e di comunità docili alla parola, dove vivere la radicalità del Vangelo e la bellezza dell’amore cristiano”.

Dobbiamo “riconoscerci figli umili e grati della santa Madre Chiesa. Guai a dividere la Chiesa o immiserirla. La amiamo nella sua povera ma concreta umanità, consapevoli che non si può avere Dio per Padre se non si ha la Chiesa per madre e anche della forza di comunione che lo Spirito continua a offrirci e che in questi anni di Cammino abbiamo visto farsi largo nelle paure e nelle abitudini delle nostre realtà, per farci vivere oggi l’appassionante e gioioso essere casa del Signore e comunità umana in un mondo segnato da tanta solitudine. Il Signore chiede ascolto, i fratelli chiedono ascolto: una Chiesa sinodale è una Chiesa permeabile alle voci della realtà. Ascoltare significa non restare passivi, non dare ragione a tutti, ma ascoltare tutti, farci toccare il cuore e trafiggerlo con le parole dell’amore che lo Spirito suggerisce, partendo dalla realtà per farla maturare in modo evangelico. Non possiamo accettare che sia la logica del più forte o del più furbo a prevalere. E verrebbe da domandarci se non preghiamo troppo poco per la pace in un mondo così sconvolto dalla guerra. La guerra, i cambiamenti degli scenari politici, le forze occulte e i poteri di interessi economici stanno rimescolando, in maniera non facilmente prevedibile, gli assetti del mondo, tanto che si ha la sensazione di essere una barca sbattuta dai venti in un mare in tempesta. I combattimenti appaiono lontani dai nostri Paesi ma il clima conflittuale non è lontano. Questo clima si riflette sulla società italiana: la spietata avanzata del numero dei femminicidi, la crescita della violenza tra i giovani, l’inasprirsi del linguaggio sempre più segnato dall’odio, i casi di antisemitismo, che non possiamo tollerare, sono come semi che da sempre il male getta nei cuori e nelle relazioni delle persone e contaminano i cuori e i linguaggi. Chi ha incarichi pubblici – è stato il monito del presidente dei vescovi italiani - porta una responsabilità ancora maggiore perché non deve avere modalità e parole violente e pericolose, dentro una logica di polarizzazione, finendo per cercare solo ciò che divide, pensando così di difendere le proprie convinzioni e considerando addirittura pericoloso amare e difendere ciò che unisce, ovvero la collaborazione indispensabile per affrontare problemi così grandi”.

Il nostro Paese – ha detto ancora il Cardinale Zuppi parlando dell’Italia - soffre di denatalità, che ha raggiunto livelli preoccupanti. Eppure, tutti sappiamo che non basta combattere la denatalità senza una cultura della speranza nel futuro e senza preoccuparci di evitare l’emorragia di giovani dal nostro Paese e dalle aree interne. Il futuro dipende dalle politiche in favore della natalità, ma anche da politiche della casa, da politiche attive del lavoro, della famiglia e da autentiche politiche di integrazione dei migranti: tutti questi aspetti insieme saranno in grado di generare un’alba nuova all’orizzonte”.

L’Assemblea sinodale – ha concluso il Cardinale Zuppi - testimonia che “nessuno può pensare di salvarsi da solo. In questa prima Assemblea e poi anche nella prossima siamo chiamati a dare concretezza alla profezia di una Chiesa desiderosa di avanzare nella storia con la forza umile del Vangelo e col fermo proposito di non abbandonare mai la compagnia degli uomini per rinchiudersi in un groviglio di ossessioni e procedimenti”.

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