Città del Vaticano , 05 October, 2024 / 7:30 PM
Il Papa ha presieduto presso l’Altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro la Messa per il Corpo della Gendarmeria Vaticana, in occasione della ricorrenza di San Michele Arcangelo, patrono del Corpo della Gendarmeria Vaticana, che ricorre il 29 settembre.
“La lotta – ha detto Francesco nell’omelia - è una realtà quotidiana nella vita cristiana: nel nostro cuore, nella nostra vita, nella nostra famiglia, nel nostro popolo, nella nostra Chiesa. Se non si lotta, saremo sconfitti”.
“Il Signore – ha spiegato - ha affidato questo ufficio principalmente agli angeli: lottare e vincere. Il diavolo cerca sempre di distruggere l’uomo, presenta le cose come se fossero buone, ma la sua intenzione è distruggere. Abbiamo la certezza di non essere soli in questa lotta, perché il Signore ha affidato agli arcangeli il compito di difendere l’uomo. E gli angeli ci difendono. Tutti abbiamo accanto un angelo che non ci lascia mai soli e ci aiuta a non sbagliare strada. È proprio il ruolo degli angeli. E anche voi, sull’esempio di San Michele Arcangelo, siete come angeli, che custodiscono e sono al servizio”.
Quello della Gendarmeria non sé solo un lavoro ma è anche “un inestimabile servizio alla Chiesa, per il quale desidero ringraziarvi: grazie, grazie tante. Ogni giorno accogliete in Vaticano e nelle zone extraterritoriali numerose persone e pellegrini; molto spesso siete il primo e anche l’unico volto che incontrano. Per questo, chiedo a Dio che vi doni sempre la grazia di essere il riflesso della tenerezza di Dio”.
Dal Papa anche il grazie alle famiglie dei Gendarmi per la pazienza, perché “il lavoro dei Gendarmi e dei Vigili del fuoco non è possibile senza la pazienza e la comprensione delle rispettive famiglie, alle quali voglio chiedere scusa per tutte le ore in cui i vostri mariti, i vostri papà, i vostri figli o fratelli non sono presenti a casa perché in servizio. Davvero, scusate. So che non è facile e per questo affido le vostre famiglie e tutti i vostri cari alla protezione della Vergine, Regina delle famiglie, e a San Michele Arcangelo, perché l’uomo non divida quello che Dio ha unito”.
“Il Vangelo – ha concluso il Papa - ci chiama alla unità, non alla divisione. L’unità è superiore al conflitto, sempre”.
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