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Un servizio di EWTN News

La Chiesa in Asia, il beato di Papua Nuova Guinea e il nipote vescovo

Il beato Peter To Rot

Era un laico, un catechista, e aveva messo al centro della sua vita l’Eucarestia. Peter ToRot, beato, martirizzato meno di 80 anni fa e beatificato poco meno di 30 anni fa. Un sacrificio che ha continuato a portare frutto, se si pensa che l’arcivescovo Tatamai è stratto discendente della famiglia del beato.

ToRot era, tra l’altro in cristiano di seconda generazione. Erano stati i suoi genitori a convertirsi quando i missionari sbarcarono sull’isola di Matupit nel 1882. Padre di famiglia, catechista, insegnante, uomo di preghiera, fu tradito anche da alcuni membri della sua famiglia, ma non ha mai perso la sua fede.

ToRot era nato in un periodo di lockdown della Seconda Guerra Mondiale, laddove persistevano restrizioni all’attività della Chiesa, e perseverò comunque nel lavoro pastorale.

È l’esempio più vivo di una comunità cattolica nata 130 anni fa. La prima messa cattolica fu celebrata nelle isole Louisiada nel 1606, dopo che i missionari tedeschi della Società del Mondo Divino avevano fondato le missioni sul fiume Sepik e sulle aree costiere del Nord dal 1890. L’Università della Parola Divina a Madang è stata stabilita con un atto del Parlamento nel 1996.

I cristiani rappresentano il 90 per cento della popolazione di Papua Nuova Guinea. Di questi, il 64 per cento sono protestanti e il 26 per cento si dicono affiliati alla Chiesa Cattolica, per un totale di circa 1,5 milioni di persone. Il Paese conta quattro arcidiocesi e cinque diocesi.

Giovanni Paolo II ha visitato Papua Nuova Guinea nel 1984 e nel 1995. In occasione di quest’ultimo viaggio, beatificò ToRot.

 

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