Città del Vaticano , 08 July, 2024 / 4:00 PM
La fondazione Vaticana Giovanni Paolo II per il Sahel nasce dal cuore del Papa contemporaneo che ha amato l'Africa più di ogni altro.
San Giovanni Paolo II la volle nel 1984 dopo la sua prima visita in Africa, dove vide personalmente la grande tragedia dei popoli provati dalla siccità e dalla desertificazione.
Per capire il senso di questa fondazione bisogna leggere la omelia di Giovanni Paolo II il 10 maggio del 1980 a Ouagadougou, allora nello stato chiamato Alto Volta, dal 1984 Burkina Faso.
La questione dell'accesso all'acqua, spigava il Pontefice "è una questione di giustizia internazionale, soprattutto verso quei paesi troppo spesso colpiti da simili disastri, quando invece altri si trovano in condizioni geografiche o climatiche che al confronto possono dirsi privilegiate. È anche una questione di carità per quanti credono che ogni uomo è un fratello e ogni donna una sorella, le cui sofferenze devono essere sentite e alleviate da tutti. La solidarietà, nella giustizia e nella carità, non deve conoscere né confini né limiti". Oggi la sede della Fondazione è a Ouagadougou.
Quando nel 1984 Giovanni Paolo II la creò era Fondazione autonoma nello Stato della Città del Vaticano con personalità giuridica canonica e civile e con Statuti propri, ed era affidata al Pontificio Consiglio « Cor Unum», presso il quale aveva la sua sede legale e Rappresentante Legale era il Presidente del medesimo Pontificio Consiglio.
Come ricorda l' Annuario Pontificio "lo Statuto prevedeva la nomina stabile di un Osservatore della Santa Sede presso la Fondazione, normalmente il Segretario o il Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio « Cor Unum», con partecipazione alle sessioni ordinarie e straordinarie del Consiglio di Amministrazione. Il Nunzio Apostolico in Ouagadougou vigila sull'extraterritorialità del Segretariato Generale". Nove i paesi che sono oggetto della Fondazione: Burkina Faso, Cabo Verde, Ciad, Gambia, Guinea-Bissau, Mali, Mauritania, Niger e Senegal. Lo scopo della Fondazione è "la formazione di persone che lottino contro la siccità e la desertificazione ed il soccorso alle vittime della siccità nella regione saheliana. Il Consiglio di Amministrazione, composto da nove Presuli in rappresentanza delle Chiese di ciascuno dei 9 Paesi membri, designati dalle rispettive Conferenze Episcopali, ha un proprio Segretario Generale con sede in Ouagadougou. La Santa Sede partecipa alle sue sedute con un proprio rappresentante.
Dal 1° genn. 2017, in conformità al Motu Proprio Humanam Progressionem, la Fondazione è stata affidata al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
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