Città del Vaticano , 17 June, 2024 / 4:00 PM
La via della seta, la via verso la Cina non è un cammino nuovo. Si parte da Matteo Ricci e si passa per il cardinale Celso Costantini. Un volume recente ne parla ed è firmato da monsignor Bruno Fabio Pighin, storico nella postulazione della causa di beatificazione e di canonizzazione del Cardinale Costantini, ed edito da Marcianum Press.
Giovedì 20 alle 17:00, nell’Aula Magna della Pontificia Università Urbaniana a Roma il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, presenterà l’opera "Il Cardinale Celso Costantini e la Cina - Costruttore di un ponte tra Oriente e Occidente", insieme all' Arcivescovo Fortunatus Nwachukwu, Segretario della Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari del Dicastero per l’evangelizzazione, e il Vescovo Juan Ignacio Arrieta, Segretario del Dicastero per i testi legislativi. Tra i relatori anche Giuseppe Pellegrini, Vescovo di Concordia-Pordenone, diocesi natale del Cardinale Costantini, e Vincenzo Buonomo, Rettore della Pontificia Università Urbaniana.
L’opera vede la luce nell’anno centenario del Concilium sinense di Shangai, fortemente voluto e realizzato dall’allora delegato apostolico Costantini, che nello spazio di soli due anni avrebbe avuto modo di raccoglierne già i promettenti frutti, portando a Pio XI i primi sei presuli indigeni perché ricevessero da lui la consacrazione episcopale. Geniale interprete della Maximum illud, si impegnò per l’inculturazione cristiana nel grande Paese asiatico, ricalcando le orme del grande condiocesano del XIII secolo, il francescano Odorico da Pordenone. Sviluppò grandemente il dialogo con il governo cinese dell’epoca fino a stabilire piene relazioni diplomatiche con la Santa Sede. Fondò il primo istituto religioso cinese, la Congregazione dei discepoli del Signore, oggi diffusa in diverse parti dell’Asia e collaborò alla fondazione e allo sviluppo dell’Università Cattolica Fu Jen.
Tornato in Italia, fu segretario di Propaganda Fide e rettore del Collegio Urbano. Dopo il febbraio 1944, e per oltre quattro mesi, decise di ospitare Alcide De Gasperi nel Palazzo di Propaganda, su consiglio dell’allora sostituto della Segreteria di Stato, Giovanni Battista Montini, futuro san Paolo VI. Pio XII lo creò cardinale nel concistoro del 12 gennaio 1953, insieme all’allora Patriarca di Venezia, Angelo Giuseppe Roncalli, futuro San Giovanni XXIII. È documentato come il Cardinale Costantini fu un promotore della convocazione del Concilio Ecumenico Vaticano II: suo un dossier riservato per Pio XII datato 15 febbraio 1939 e raccolto sotto il titolo "Il Concilio. Sulla convenienza di convocare un Concilio Ecumenico".
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