Cascia, 08 May, 2024 / 2:00 PM
Cascia è sempre un piccolo meraviglioso mondo che parla al cuore di tutti. Parla della santità di Rita, la Santa dei casi impossibili che lì è nata e cresciuta. In quel monastero, in Umbria, è rimasta per oltre quaranta anni, fino alla sua morte. ACI Stampa ha chiesto a Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero e Presidente della Fondazione Santa Rita da Cascia, in che modo ancora quel santuario parli di lei e dei suoi prodigi.
Come procede la vita in monastero? il covid, la crisi economica , le guerre…questo influenza in qualche modo la vita delle monache a Cascia ? E come vi interfacciate con il mondo fuori quando chiede il vostro aiuto?
Come diciamo spesso siamo nel mondo anche se non siamo del mondo, perché per noi monache la clausura non significa chiusura, ma è parte del nostro modo di essere strumenti, protesi verso Dio e gli altri. Ogni giorno portiamo il mondo nel cuore e nella preghiera, soprattutto in questo tempo di guerre e crisi. E preghiamo perché per tutti i Paesi in conflitto, a partire da Ucraina e Russia, Israele e Palestina, arrivi il cessate il fuoco immediato e si percorrano vie di pace e riconciliazione definitive. Per tutti chiediamo serenità e speranza, e ci attiviamo per fare la nostra parte. Lo facciamo proprio attraverso la grata dei parlatori del Monastero offrendo, per il nostro Ministero della consolazione e a tutti coloro che chiedono, il nostro ascolto e conforto, mosse dall’insegnamento di Santa Rita. E, oggi, c’è un disperato bisogno di ascolto, perciò siamo presenti e vicine alle persone anche con l’aiuto di altri mezzi come telefono, email e social che ci permettono di arrivare ovunque.
Le attività del monastero sono tante….quali progetti nuovi avete per il futuro? E quali sono invece le attività che portate avanti da un po’? Quelle che insomma sono radicate…
Dio affida a tutti un compito e il nostro sta nel diffondere la carità, amore del Signore. Da questa consapevolezza nel 2012 è nata la Fondazione Santa Rita da Cascia, oggi ente del terzo settore, che abbiamo fondato per rendere più strutturata la nostra azione. In dodici anni, unendo Provvidenza e professionalità, Monastero e Fondazione hanno agito in sinergia per sostenere le opere di carità che noi monache portiamo avanti da sempre, come l’Alveare di Santa Rita, che qui a Cascia dal 1938 cresce nella speranza minori che arrivano da famiglie in disagio economico e sociale. Sempre a Cascia, come Monastero e grazie al lavoro di raccolta fondi della Fondazione, dal 2022 abbiamo avviato la realizzazione della Casa di Santa Rita, per accogliere famiglie e caregiver dei malati ricoverati all’Ospedale di Cascia, polo d’eccellenza nazionale per la riabilitazione, dove affrontano lunghe cure spesso soli. In Italia, inoltre, sosteniamo minori e adulti autistici attraverso due progetti, in Umbria e su Roma. Contemporaneamente il nostro aiuto per i più fragili arriva anche a enti benefici, in Italia e all’estero, garantendo cibo, dignità, diritto alla salute e istruzione, con progetti in Africa, Filippine, Perù e Libano. Certi del legame coi donatori e i volontari, che rendono tutto possibile, guardiamo al futuro con coraggio, per portare sempre più l’abbraccio ritiano nel mondo, generando un impatto sociale importante. La nostra meta è la città dell’amore che Rita ci indica.
La festa di Santa Rita. Ormai ha riflettori da tutto il mondo. Come vi state preparando?
Siamo nel vivo dei preparativi e ogni anno ci impegniamo di più per portare la festa a chi non può esserci. Perciò garantiamo dirette streaming per tutti gli eventi principali, dal 20 al 22 maggio, attraverso i social: info su santaritadacascia.org Accanto a questa missione, come Rita ci ha insegnato, c’è quella solidale, perché soprattutto in questo momento speciale non ci dimentichiamo di chi ha bisogno. “Costruisci oggi un domani di speranza, Santa Rita ti protegge”, questo è lo slogan della raccolta fondi che con la Fondazione Santa Rita abbiamo lanciato con l’obiettivo di sostenere i più fragili, in Italia e nel mondo. Tra questi c’è la comunità di Cuzco, in Perù, dove nostri confratelli agostiniani nel 2012 hanno aperto una scuola, che oggi è vitale per il futuro di 300 ragazzi, dai 3 ai 18 anni. La loro richiesta di aiuto, che non vogliamo lasciare inascoltata, riguarda gli studenti e insieme le loro famiglie e tutta la comunità dove, oltre alla povertà, esistono condizioni di grave disagio sociale, come abuso di alcol e droga, violenza sulle donne e sfruttamento della prostituzione e tratta di minori. Per intervenire su queste vulnerabilità vorremmo portare a termine i lavori per un Auditorium, che si trova nella scuola e diventerà uno spazio polifunzionale per eventi artistici, incontri di formazione e gruppi di mutuo aiuto rivolti a chi è più in difficoltà. Solo superando i traumi e ritrovando la fiducia, le nuove generazioni saranno in grado di apportare un cambiamento nella società, contribuendo a costruire un futuro più sereno e dignitoso. Invito tutti a sposare la nostra causa su festadisantarita.org Come segno di ringraziamento e di ricordo della Festa, invieremo a casa l’‘Ovunque di Santa Rita’, uno speciale ciondolo a forma di cuore su cui è incisa una rosa e che conserva al suo interno l'immagine di Rita e la preghiera ‘Ovunque proteggimi’.
E le rose di Santa Rita?
Il 18 e 19 maggio, sempre per iniziativa della Fondazione e grazie ai tanti volontari che sono il motore dell’evento, tornano in tutta Italia le Rose di Santa Rita, fiore simbolo della santa col quale sosteniamo i nostri progetti dedicati all’infanzia, a partire dall’Alveare fino agli stessi studenti di Cuzco in Perù. (Per la mappa dei 300 punti di distribuzione in tutte le regioni o per ordinare le piantine di rose online si può andare su "Le rose di Santa Rita".
Cosa possiamo imparare ancora oggi da Santa Rita ?
Con la sua semplicità straordinaria Rita è entrata e entra ancora oggi nel cuore di milioni di persone in tutto il mondo. Non contano età, estrazione sociale, lingua o neppure il credo religioso, perché da sempre tanti musulmani, ad esempio, si rivolgono a lei. Il segreto penso risieda nella capacità di essere un vivo esempio di speranza e umiltà, due qualità che, soprattutto oggi, per un’umanità in guerra e divisa, sono essenziali per costruire la pace e non perdersi. Per chi cerca una strada per affrontare la vita, anche quella quotidiana spesso costellata di difficoltà, la speranza è il primo passo. “La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose e il coraggio per cambiarle”. Questa è una frase di Sant’Agostino ma penso che anche Rita avrebbe potuto firmarla, lei che ha vissuto un tempo durissimo di faide, vendette e discriminazioni, orientata sempre ad agire per il perdono, il dialogo, la riconciliazione. E, poi, l’umiltà che ci rende più simili e vicini gli uni con gli altri, perché ci dona gli occhi per vederci come figli di Dio e così sorelle e fratelli, chiamati a camminare nel tempo e nel mondo, ma sempre insieme.
Per info
Santa Rita da Cascia | Il Santuario | Visita il Sito Ufficiale
Costruisci oggi un domani di speranza, Santa Rita ti protegge (santaritadacascia.org)
Le Migliori Notizie Cattoliche - direttamente nella vostra casella di posta elettronica
Iscrivetevi alla newsletter gratuita di ACI Stampa.
La nostra missione è la verità. Unisciti a noi!
La vostra donazione mensile aiuterà il nostro team a continuare a riportare la verità, con correttezza, integrità e fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa.
Donazione a CNA