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Un servizio di EWTN News

Per la prima volta, l’arcivescovo Stefan dI Ocrida dal Papa in visita ecumenica

L'arcivescovo Stefan, di spalle, in colloquio con Papa Francesco durante il viaggio del Papa a Skopje il 7 maggio 2019

L’arcivescovo Stefan, capo della Chiesa ortodossa macedone, ha un legame di lunga data con l’Italia. E non è la prima volta che incontra Papa Francesco. L’udienza che però avrebbe avuto il 26 febbraio con Papa Francesco era caratterizzata da un sapore del tutto speciale: sarebbe stata, infatti, la prima udienza “ecumenica”, ovvero concessa dal capo della Chiesa Cattolica al capo di una Chiesa sorella. Sarebbe stata, perché per un attacco influenzale che si protrae da sabato, Papa Francesco ha annullato gli impegni di oggi. Ma ci saranno altre occasioni, sicuramente.

Finora, la Chiesa ortodossa macedone era considerata scismatica nella sinassi dell’Ortodossia. E così, Stefan veniva dal Papa, ma come parte della delegazione del governo che visitava il Papa in prossimità della festa dei Santi Cirillo e Metodio secondo il calendario ortodosso, ovvero il 24 maggio.

Quando l'arcivescovo Stefan venne di queste nel 2019, poco dopo il viaggio di Papa Francesco in Bulgaria e Macedonia del Nord, era un tempo difficile, per la Chiesa Ortodossa macedone, che aveva cominciato a quel tempo a muovere i suoi passi per riconoscere come sua “chiesa madre” la Chiesa Ortodossa Bulgara. E questo per due motivi: per slegarsi dal controllo del Patriarcato Serbo, che continuava a rivendicare la Macedonia come suo territorio canonico; e quello di trovare finalmente un riconoscimento alla sua autocefalia, proclamata nel 1967.

Era una situazione tesa, tanto che da Belgrado erano stati mandati a Skopje metropoliti, vescovi e sacerdoti, puntualmente cacciati da chiese e monasteri.

Poi, però, le cose sono cambiate. A capo della Chiesa ortodossa serba è arrivato il Patriarca Porfirije, che ha sostituito il Patriarca Irenej ,morto di COVID, ed è stato lui che, il 5 giugno 2022, ha consegnato il tomos dell’autocefalia alla Chiesa Ortodossa Macedone.

Il Patriarca Porfirije ha presieduto nell’occasione la Divina Lituriga nella Cattedrale di San Michele Arcangelo a Belgrado, e l’arcivescovo Stefan di Ohrid di Macedonia ha concelebrato insieme a tutti i gerarchi delle Chiese serbe e macedoni. Il tomos è stato presentato al termine della Divina Liturgia.

Tuttavia, l’arcivescovo Stefan ha anche annunciato, in una intervista alla pubblicazione greca To Vima, che chiederà un tomos di autocefalia al Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, perché quella è l’unica Chiesa nell’ortodossia che ha il diritto di stabilire questi documenti in accordo con le tradizioni e i canoni.  

L’arcivescovo Stefan si aspetta che un eventuale tomos redatto dal Fanar sia riconosciuto da tutte le Chiese Ortodosse locali. L’obiettivo dell’arcidiocesi di Ohrid è di “ottenere una autocefalia reale, riconosciuta da tutti”.

Secondo l’arcivescovo Stefan, l’autocefalia ha ragioni storiche. La prima evangelizzazione di Macedonia, infatti, risale all’apostolo Paolo e dunque la Macedonia è uno dei primi Paesi cristianizzati, con una Chiesa locale già organizzata dall’inizio e l’arcivescovado di Ocrida già presente, a rafforzato poi negli anni dagli allievi di San Clemente e San Naum.

Tuttavia, nel 1767 l’arcivescovo di Ocrida è stato abolito dall’impero ottomano, e solo in seguito i ranghi ortodossi si sono rinnovati i ranghi ortodossi come unità federale della ex Jugoslavia. A seguito di questi movimenti, il patriarca German fu eletto capo della Chiesa Ortodossa Macedone nel 1967, e, quando fu rinnovato il sinodo, l’arcivescovado di Ocrida fu rinnovato come Chiesa ortodossa macedone.

L’arcidiocesi di Ocrida (che comprende anche il territorio dell’odierna Macedonia) era nata nel 971, ma nel 1767 passò al Patriarca ecumenico di Costantinopoli per volontà del sultano. Quindi, per un certo periodo di tempo, i macedoni fanno riferimento alla Chiesa ortodossa bulgara, ma dal 1920, con la creazione del regno di Serbi, Croati e Sloveni, questo territorio passa sotto la giurisdizione della Chiesa ortodossa serba.
Ora, questa storia sembra aver trovato finalmente un riconoscimento, e Papa Francesco avrebbe potuto incontrare l’arcivescovo Stefan per la prima volta in un bilaterale ecumenico che finora non aveva mai potuto avere luogo. Almeno, non in questi termini.

(stroia aggiornata il 26 febbraio alle ore 10 con la notizia dell'annullamento dell'udienza per via di uno stato influenzale di Papa Francesco)

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