Tra le udienze che Papa Francesco ha dovuto annullare per una influenza lo scorso 26 febbraio, c’era quella con l’arcivescovo Stefan, il capo della Chiesa Ortodossa macedone. Non sarebbe stato il primo incontro tra i due. Sarebbe, tuttavia, stato il primo incontro da quando la Chiesa ortodossa macedone ha visto riconosciuta la sua autocefalia. Significa, in parole povere, che la Chiesa Ortodossa Macedone non è più considerata scismatica tra le Chiese ortodosse, e può dunque avere un dialogo ecumenico ufficiale con la Santa Sede.
L’arcivescovo Stefan, capo della Chiesa ortodossa macedone, ha un legame di lunga data con l’Italia. E non è la prima volta che incontra Papa Francesco. L’udienza che però avrà il prossimo 26 febbraio con Papa Francesco avrà un sapore del tutto speciale: sarà la prima udienza “ecumenica”, ovvero concessa dal capo della Chiesa Cattolica al capo di una Chiesa sorella. Perché, finora, la Chiesa ortodossa macedone era considerata scismatica nella sinassi dell’Ortodossia. E così, Stefan veniva dal Papa, ma come parte della delegazione del governo che, insieme alla delegazione bulgara, visitava il Papa in prossimità della festa dei Santi Cirillo e Metodio secondo il calendario ortodosso, ovvero il 24 maggio.