Città del Vaticano , 13 January, 2024 / 11:00 AM
Un pezzo di Vangelo torna a casa. O meglio quattro piccoli frammenti provenienti dalla Bibliotheca Bodmeriana, che ha sede a Cologny, in Svizzera, e appartenenti al più antico documento conservato nella Biblioteca Apostolica, il Papiro Hanna 1 (Mater Verbi), sono stati recentemente consegnati alla Vaticana per essere inseriti, come in un puzzle, nella sede del manufatto cui appartengono. La notizia è stata dalla Biblioteca vaticana nel bollettino OWL.
La storia del Papiro Hanna, è affascinante. Acquistato il 22 novembre 2006 grazie all'impegno di Frank J. Hanna III, venne consegnato dalla famiglia Hanna a Papa Benedetto XVI nel mese di gennaio 2007. "Il Papiro - si legge su OWL - contiene gran parte dei testi dei Vangeli secondo Luca e Giovanni; è una delle testimonianze più antiche di quei testi e quella più antica in cui si può vedere in un unico foglio l'explicit del Vangelo di Luca e l'incipit di quello di Giovanni, circostanza che conferma l'ordine dei libri nel canone dei Testi. Nel Papiro Hanna troviamo anche la prima versione del Pater Noster (Luca)".
Nel 2020 sono stati identificati questi "nuovi" frammenti "come facenti parte del Papiro Bodmer 14-15 (P75), che nel frattempo è stato denominato Papiro Hanna 1 (Mater Verbi) in onore del benefattore." Come spiega OWL tre frammenti sembravano di un altro documento (Papiro Bodmer 2). Ma almeno due dei tre frammenti possono "essere collocati con sicurezza tra i fogli del papiro ora in Vaticana, sia per la disposizione continua delle fibre vegetali sia per le tracce dell'inchiostro. Per il terzo frammento non si aveva altrettanta sicurezza, ma le due piccole tracce d'inchiostro che vi si trovano indicano che esso appartiene al Papiro Hanna, alla pagina contenente il Vangelo di Giovanni 10:17-18. Il quarto frammento, in passato considerato parte del Papiro Bodmer 20, appartiene invece alla pagina contenente il Vangelo di Luca 12:27-53".
I frammenti non aggiungono nulla al testo ma "contribuiscono a rimuovere talune incertezze nella lettura di alcune lettere nelle edizioni pubblicate. Questi piccoli frammenti ci ricordano che la memoria non è un flusso regolare di informazioni, non ci arriva nella sua interezza e linearità. Lungo la strada che percorre di generazione in generazione si perde, in parte o per intero; ci giunge in frammenti, tanto più preziosi perché ci permettono di leggere con maggiore chiarezza pezzi di storia, di conoscere e forse comprendere, anche se solo parzialmente, qualche momento del nostro passato, della cultura che ci appartiene e di cui siamo parte".
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