Un pezzo di Vangelo torna a casa
Chi entra alla Biblioteca apostolica vaticana la vede subito, ma non ci fa forse troppo caso. La statua cosiddetta di “Ippolito”, è li’ dal 1959.
Quando si pensa ai manoscritti della Biblioteca Vaticana magari si dimenticano quelli musicali come le opere di Lorenzo Perosi (1872-1956), che amava definirsi “un povero prete piemontese”, e che fu “uno dei più significativi protagonisti della creatività musicale tra XIX e XX secolo”.
Il fascino del mondo vaticano è che Vangelo e politica passano spesso attraverso poche righe magari in una lingua esotica.
Si era alla fine del 1800 e l’ America era ancora il Nuovo Mondo. Così l’archeologo americano di origine svizzera Adolph F. Bandelier tra il 1886 e il 1887 decide di scrivere in ben 7 volumi:
“Novant’anni fa, il 24 agosto 1927, quattro intrepidi bibliotecari, due catalogatori e due aspiranti catalogatori della Biblioteca Apostolica Vaticana, s’imbarcarono per gli Stati Uniti sulla nave “Paris”, a Le Havre. Raggiunsero New York il 31, lì si divisero per le rispettive destinazioni dove avrebbero appreso le più moderne tecniche catalografiche in uso negli Stati Uniti”.
“Sono lieto di affidare questo evento alla Civetta, il mio uccello preferito, capace di leggere nonostante il buio dei secoli”. Con questo saluto il Bibliotecario della Biblioteca Vaticana inizia un nuovo rapporto con gli amici della BAV.