Città del Vaticano , 31 October, 2023 / 4:00 PM
Un ordine antico, ma che guarda al futuro. Uno strumento di supporto della Chiesa madre di Gerusalemme, che sin dai tempi di Leone XIII ha incluso le dame, e che è “equestre” cioè cavalleresco perché dei cavalieri riprende le virtù. Un ordine che per la prima volta va oltre i 60 luogotenenti e delegati magistrali sparsi in 40 Paesi del mondo, e include anche i Gran Priori, ovvero gli ecclesiastici che accompagnano i Luogotenenti nella parte spirituale delle attivà. Tutto questo è l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che si riunisce in consulta dal 6 al 9 novembre. Sullo sfondo, la drammatica situazione in Terrasanta, che non può non essere seguita da vicino per chi, del sostegno alla Terra di Gesù, ha fatto la missione primaria.
E così, c’è una raccolta per portare aiuti, il necessario ad una popolazione stremata da un conflitto che sembra non finire mai, e un rapporto strettissimo con il Patriarcato latino di Gerusalemme, che deciderà come destinare i fondi. Il Cardinale Pierbattista Pizzaballa non ci sarà, resterà a Gerusalemme dove ieri ha consacrato il Paese al Cuore Immacolato di Maria, ma interverrà in video conferenza, a portare le sofferenze e le sfide della terra in cui ha scelto di vivere.
L’ambasciatore Leonardo Visconti di Modrone, governatore generale dell’Ordine, spiega che la decisione di includere i Gran Priori nella consulta – che si tiene ogni quattro anni – viene dalla “visione del Cardinale Gran Maestro”, che voleva sviluppare meglio il rapporto tra mondo laico e mondo ecclesiastico. Infatti, il tema è la formazione, intendendosi “non solo la formazione di chi è candidato ad entrare, ma la formazione di chi è nell’ordine anche la formazione di coloro che sono chiamati a ricoprire cariche di responsabilità nell’ordine”. E l’instrumentum laboris sarà discusso dai quattro governatori in gruppi di venti persone, che poi porteranno i risultati delle discussioni, da cui si dovrà far nascere il documento finale della consulta
Visconti parla di una “una consulta fuori dall’ordinario, una consulta nuova che si colloca in un momento molto delicato che seguiamo con molta trepidazione. La situazione in Terrasanta non può non impattare sullo spirito di questa consulta”.
Il Cardinale Gran Maestro Fernando Filoni sottolinea che “l’Ordine permanentemente sostiene la Chiesa Madre di Gerusalemme” e la missione del Patriarcato, chiamato ad essere “strumento di convivenza e di pace”.
Il cardinale ha anche scritto un libro sulla spiritualità dell’Ordine, “E tutta la casa si riempì del profumo dell’unguento”, tradotto in venti lingue, incluso il cinese, che fa un po’ da linea guida ai lavori.
“Noi – sottolinea il Cardinale Filoni - abbiamo in mano questo tesoro da valorizzare, dal punto di vista dell’organizzazione, ma anche dal punto di vista spirituale, etico morale e di fede
In una dimensione che supera che va oltre, prendiamo le nobili virtù di un cavaliere: la lealtà, l’amore, la fede, la giustizia e la carità e queste diventano virtù nobili che fanno oggi di un cavaliere del Santo Sepolcro la persona che può dare risposta a tanti bisogni umani politici e comunque di fede, ecclesiologici”.
E aggiunge: “Spiritualità, amore alla Chiesa di Gerusalemme, amore alle Chiese locali. Ecco la dimensione, l’aspetto ecclesiologico che coinvolge tutti noi come ordine equestre del Santo Sepolcro. Voi comprendete quale significato abbia per noi oggi trasmettere e fare entrare nella dimensione interiore, ma anche partecipativa di tanti uomini e donne”.
L’arcivescovo prelato di Pompei Tommaso Caputo, assessore dell’Ordine, guardando alla scelta di invitare i Gran Priori alla consulta nota che “a ben vedere anche il compito dei Gran Priori e dei Priori nel guidare spiritualmente Cavalieri e Dame dell’Ordine non dipende dal mero rispetto di uno Statuto. Quante opere concrete possono nascere da un’adeguata e approfondita formazione”.
L’arcivescovo fa riferimento anche al “Beato Bartolo Longo, Fondatore del Santuario di Pompei e primo Cavaliere laico dell’Ordine del Santo Sepolcro a essere beatificato, sentì sempre la necessità di lasciarsi guidare nelle ‘cose di Dio’ da un sacerdote, dal cammino di conversione fino agli ultimi giorni di vita”.
La Dama Valencia Yvonne Camp, Luogotenente dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme per gli USA Middle Atlantic, spiega invece il ruolo dei Luogotenenti.
“In qualità di Luogotenente – racconta - sono responsabile della guida e della direzione dei Cavalieri e delle Dame, incoraggio la loro fede, li tengo informati sulle questioni e sui temi che riguardano la Terra Santa e trasmetto loro la conoscenza della Chiesa universale. Essere Luogotenente significa condurre, guidare e dirigere, ma soprattutto servire. Io sono una responsabile a servizio degli altri. In quanto tale, posso definire e realizzare i bisogni della Luogotenenza. Una volta raggiunto questo obiettivo, sono in grado di progettare e sviluppare in modo creativo le opportunità per soddisfare tali bisogni. La gioia di rispondere alle necessità della Luogotenenza consiste nel coinvolgere i Cavalieri e le Dame a condividere l’esperienza, creando così un’opportunità di leadership”.
L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme è un’istituzione laicale di diritto pontificio. Scegliendo di vivere una vita cristiana nutrita di preghiera e carità, i suoi 30.000 membri sono oggi presenti nei cinque continenti (oltre 40 nazioni, in più di 60 Luogotenenze e Delegazioni Magistrali). La loro missione è quella di consolidare la presenza cristiana nella Terra di Gesù. Come? Sostenendo in forma continuativa le opere della Chiesa Cattolica in Terra Santa, soprattutto quelle del Patriarcato Latino di Gerusalemme con il quale l’Ordine intrattiene legami stretti e antichi.
Tradizionalmente si associano le origini dell’Ordine ai tempi della liberazione della Terra Santa. Tuttavia i primi documenti che attestano un’investitura di Cavalieri denominati «del Santo Sepolcro» risale al XIV secolo. La presenza cattolica in Terra Santa, assicurata per secoli dai frati francescani, fu potenziata da Pio IX, il quale ricostituì il Patriarcato Latino di Gerusalemme nel 1847. Contestualmente anche l’Ordine venne ricostituito e da allora gli venne affidata la missione di sostenere il Patriarcato. Nel 1907, Pio X decise che il titolo di Gran Maestro dell’Ordine fosse detenuto dal Papa stesso; poi nel 1940 Pio XII attribuì l’ufficio a un cardinale.
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