Città del Vaticano , 24 December, 2015 / 2:00 PM
246 persone hanno ricevuto pacchi viveri, beni di prima necessità e sostegno economico. E tanti bambini hanno avuto in dono cartelle, libri e quaderni. È quanto ha permesso il contributo straordinario di 25mila euro donato da Aiuto alla Chiesa che Soffre alla diocesi di Freetown, capitale della Sierra Leone, dopo che lo scorso settembre una devastante alluvione ha colpito la città già messa a dura prova nei mesi precedenti dall’epidemia di ebola.
In seguito alla grave calamità naturale, le necessità della popolazione sono aumentate esponenzialmente e oltre 2500 famiglie dipendono completamente dal sostegno della Chiesa. «Fortunatamente possiamo contare sul supporto di realtà come Aiuto alla Chiesa che Soffre, che ci permettono di rispondere alle tante esigenze dei nostri fedeli», dichiara ad ACS l’arcivescovo di Freetown, monsignor Edward Charles Tamba, sottolineando come i bisogni delle famiglie siano ben oltre le limitate risorse della Chiesa locale. Nel gennaio scorso, ACS aveva già donato a Freetown e alle altre diocesi sierraleonesi un contributo di oltre 100mila euro per far fronte all’emergenza ebola.
Gli aiuti per le persone colpite dall’alluvione sono stati distribuiti il 30 novembre durante una cerimonia presieduta monsignor Tamba nella Chiesa di St. Martin a Freetown. «I fedeli erano davvero emozionati e non smettevano di ringraziarci», racconta il presule. La gioia più grande è stata quella dei bambini. A causa dell’epidemia di Ebola e poi dell’alluvione, molti di loro non frequentavano la scuola da più di dieci mesi. Ora potranno tornarci grazie al supporto economico e al materiale fornito da ACS. «Per noi è un vero miracolo!», ha affermato una delle mamme.
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