Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare i decreti che attestano le virtù eroiche di 7 Servi di Dio.
Nuovi beati per la Chiesa cattolica.
Cinque giorni dopo aver finalmente debellato l’ultima epidemia di Ebola, nella Repubblica Democratica del Congo è arrivato il primo caso di coronavirus, registrato l’11 marzo scorso a Kinshasa, capitale del Paese e terza area metropolitana più grande dell’Africa
La Repubblica Democratica del Congo sprofonda nell’incubo ebola. L’epidemia ha raggiunto la città di Mbandaka, dove finora sono morte 25 persone.
Come rispondere alla recente epidemia di Zika? Se lo sono chiesi 30 tra professionisti e missionari della Caritas che si sono incontrati a Roma nella seconda settimana di dicembre. Hanno fatto i conti su come hanno risposto all’epidemia di Ebola (che ha toccato 3 continenti e ha causato 11 mila morti) e hanno sviluppato un modello per rispondere anche ad altre emergenze, come quella di Zika. Padre Peter Konteh ha un lungo lavoro sul campo. È direttore esecutivo di Caritas Freetown, in Liberia. Racconta ad ACI Stampa il lavoro che è stato fatto. E il perché il lavoro sul campo della Chiesa è ancora l’unica possibilità per salvare molte vite.
Nell’assemblea plenaria di aprile scorso i vescovi liberiani avevano inviato ai propri concittadini un messaggio di speranza, esortandoli a ‘promuovere e preservare la cultura della vita dal grembo materno alla tomba’ ed a osservare i protocolli sanitari previste per la sconfitta dell’ebola.
Agli inizi di febbraio Il 3 Febbraio scorso il rettor maggiore dei salesiani, don Ángel Artime ha visitato la Liberia ed ha celebrato la festa di don Bosco a Matadi, un quartiere di Monrovia, dove ha benedetto i bambini e consegnato un pozzo per l’acqua potabile costruito con la collaborazione dei Cooperatori Salesiani.
246 persone hanno ricevuto pacchi viveri, beni di prima necessità e sostegno economico. E tanti bambini hanno avuto in dono cartelle, libri e quaderni. È quanto ha permesso il contributo straordinario di 25mila euro donato da Aiuto alla Chiesa che Soffre alla diocesi di Freetown, capitale della Sierra Leone, dopo che lo scorso settembre una devastante alluvione ha colpito la città già messa a dura prova nei mesi precedenti dall’epidemia di ebola.