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Letture: Il San Francesco di Chesteron, amorevole, impetuoso, colmo di sogni

San Francesco

Un ragazzo con ambizioni e sogni da inseguire, in un mondo che, a dispetto di quel che genericamente si crede  o di come ce lo hanno spiegato e “insegnato”, era molto più grande e dagli orizzonti molto più ampi di quel che possiamo immaginare, un  Medioevo che  quel ragazzo impetuoso, amorevole, colmo di sogni  riuscirà ad ampliare e modificare, con la forza di una fede realmente capace di smuovere le montagne. San Francesco “raccontato alle donne e agli uomini di poca fede che lo hanno in simpatia” è un breve saggio-racconto-meditazione e in parte, naturalmente, anche biografia. dallo stile inimitabile e inconfondibile di Gilbert Keith Chesterton, pubblicato nel 1923, poco dopo il suo passaggio al cattolicesimo, ma la figura del santo di Assisi aveva attratto lo scrittore fin dall’infanzia, come lui stesso racconta.

Ora Terra Santa Edizioni  pubblica, anche in formato e-book, una  seconda edizione del libro. Nell’invito alla lettura che apre il libro, Natale Benazzi, che con Adele Di Giovanni ha tradotto il testo, scrive: “Questo libro di Chesterton autore che il pubblico italiano meno giovane conosce più per le riduzioni televisive dei Racconti di Padre Brown, e che il più giovane ignora quasi completamente, è un piccolo gioiello che sarebbe un peccato dimenticare. È un piccolo gioiello almeno per tre motivi: perché racconta di san Francesco con lo sguardo tipico dello scrittore londinese, mescolando altissima cultura a non brevi sorrisi; perché sfida lo scetticismo di molti, di fronte a quelle vite così particolari e ‘laterali’ che sono quelle dei santi; perché ci obbliga a non dimenticare la ragione, anche e soprattutto quando ci mettiamo a narrare della fede”.

 In effetti, Chesterton, a parte una nutrita, fedele, appassionata cerchia di lettori, quasi adoratori, sia detto in senso buono, non è ancora conosciuto, se non genericamente ri-conosciuto appunto per citazioni o per riduzioni televisive (un inciso: quelle nostrane degli anni Sessanta e Settanta, con un padre Brown interpretato da un ottimo Renato Rascel sono da considerarsi un buon viatico alla lettura vera e propria, tacciamo invece per carità cristiana su come hanno ridotto e stravolto trama e personaggio le recenti produzioni britanniche)  da un pubblico più vasto.

Invece Chesterton è un autore che oggi più che mai va letto, perché oltre alla grande qualità letteraria della sua scrittura, offre la capacità di sostenere, illuminare, dare conto delle ragioni della fede, rasserenare, in un tempo confuso, angosciante, dove l’autentica bellezza e verità sono spesso oscurate, disperse.

Ecco dunque l’occasione per ritrovare questo piccolo gioiello, come giustamente lo definisce Benazzi, restituirci l’immagine di Francesco come motore di una trasformazione del concetto stesso di spiritualità cristiana nel Medioevo, inventandosi una nuova forma di consacrazione, riportando (letteralmente) la fede sulle strade dell’uomo comune e annunciando l’imitazione di Gesù come reale possibilità.

Una provocazione “inattuale” che invece oggi risulta più attuale che mai, quella di una fede genuina, essenziale, che punta dritta al cuore della realtà, libera da sentimentalismi, misticismi, buonismo.  Chesterton affronta infatti anche la mitologia costruita intorno alla figura del santo, che ne distorceva e continua a distorcerne la vera forza, la mitologia cioè che inquadra Francesco in una sorta di pacifista ante litteram, di animalista o semplicemente un anticonformista ribelle buono per tutte le stagioni. Francesco è stato ben altro, se non tutt’altro. A cominciare dal fatto, come sottolinea l’autore, che il santo amava gli uomini, non l’umanità , <innamorato  folle di una persona non di un’idea>, il che sgombera il campo da molte fastidiose sovrapposizioni.

E nel capitolo introduttivo Chesterton stesso introduce alla lettura delle pagine che seguono con molta chiarezza: “Il mio solo scopo è spiegare i limiti con cui affrontare questo libro, indirizzato solo a quella parte del mondo attuale che trova difficile comprendere san Francesco; a quella parte che lo ammira, ma che con fatica lo accetta; che apprezzerebbe il santo, se potesse incontrarlo senza la sua santità. La sola ragione che mi porta ad adempiere questo compito è che io stesso sono passato per parecchio tempo attraverso i diversi stadi di questa condizione. Migliaia di cose che adesso comprendo almeno in parte, mi sembravano allora del tutto incomprensibili; molte cose che adesso considero sacre, le avrei prima giudicate come mere superstizioni; molte cose che mi sembrano chiare e illuminate da una luce interiore, onestamente prima, osservandole da fuori, le avrei considerate oscure e barbare: e tutto ciò proprio mentre, molto tempo fa, nei miei giorni di ragazzo, fui illuminato per la prima volta dal fuoco di gloria di san Francesco d’Assisi…”

Continuava Chesterton: “In seguito, avrei lentamente e faticosamente compreso molti altri meravigliosi aspetti di quell’uomo, ma non ne ho mai dimenticato il primo. La sua figura si staglia come su un ponte, che collega la mia giovinezza e la mia conversione a molti altri eventi, avendo la storia della sua fede penetrato anche il razionalismo dell’incerta età vittoriana. Nei limiti della mia esperienza posso quindi condurre altre persone ad avanzare un poco, lungo questa strada, anche se non tanto lontano. Nessuno sa meglio di me che si tratta di un cammino lungo il quale anche gli angeli possono aver paura di avventurarsi; ma nonostante io sia certo di essere inadeguato a questo compito, non sono in alcun modo sopraffatto dalla paura: Francesco tollerava con piacere anche gli sciocchi”.

Meglio di queste righe non si potrebbe scrivere per invitare alla lettura di questo testo, per conoscere, o iniziare a conoscere, davvero Francesco, per immergersi nel suo mondo, e senza questa conoscenza anche quella del santo stesso sarebbe impossibile, e così entrare in un’avventura straordinaria in cui possiamo riconoscerci e trovare una profonda gioia di vivere, ben diversa da quella che promettono viaggi, vacanze, sballi vari per questa estate all’insegna della frenesia e della irrequietezza.

 

Gilbert K.Chesterton, Francesco d’Assisi, Terra Santa Edizioni, pp.208, euro 15

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