Città del Vaticano , 23 April, 2023 / 12:15 AM
Dopo la Resurrezione, Gesù accompagna i discepoli ad Emmaus e questi condividono tutto con lui, le loro storie, i loro timori, le loro speranze. E Papa Francesco suggerisce a tutti di portare avanti quest’esempio, di fare così ogni giorno, dedicando ogni sera a un breve esame di coscienza, un incontro con Gesù alla luce di quello che è successo nella giornata. Dopo il Regina Coeli, Papa Francesco lancia un messaggio al popolo ungherese, che visiterà a partire da venerdì, e sottolinea che si tratta di "un viaggio nel cuore dell'Europa, dove ancora soffiano gelidi venti di guerra".
Per il Regina Coeli, la preghiera che durante il periodo pasquale sostituisce l’Angelus, si raduna qualche migliaio di persone in piazza San Pietro, in una giornata calda e ogni tanto un po’ nuvolosa. Il Vangelo del giorno è quello, come si è detto, dall’incontro di Gesù con i discepoli di Emmaus, che lo riconoscono allo spezzare del pane.
Sono discepoli, racconta Papa Francesco, che “rassegnati per la morte del Maestro”, decidono di lasciare Gerusalemme e di tornarsene a casa nel giorno di Pasqua, e parlano di quello che è successo sulla strada di casa, e "forse erano un po' inquieti perché avevano sentito le donne che tornavano dal sepolcro". Gesù si affianca a loro, e si fa raccontare la storia, e “mentre cammino, li aiuta a rileggere i fatti in modo diverso, alla luce della Parola di Dio”.
Papa Francesco nota che “anche per noi, infatti, è importante rileggere la nostra storia insieme a Gesù”, perché “anche noi, d’altronde, come quei discepoli, di fronte a ciò che ci accade possiamo ritrovarci smarriti di fronte agli eventi, soli e incerti, con tante domande e preoccupazioni”.
Insomma, il Vangelo di oggi – afferma Papa Francesco – “ci invita a raccontare tutto a Gesù, con sincerità, senza temere di disturbarlo, senza paura di dire cose sbagliate, senza vergognarci della nostra fatica a capire”.
E questo impegno, che “fa contento il Signore”, si può portare avanti dedicando “un momento, ogni sera, a un breve esame di coscienza”, che significa proprio “rileggere la giornata con Gesù”, aprendogli “il cuore” per “imparare gradualmente a guardare le cose con occhi diversi, con i suoi e non solo con i nostri”.
Per Papa Francesco, con l'esame di coscienza “possiamo così rivivere l’esperienza di quei due discepoli", perché "davanti all’amore di Cristo, anche ciò che sembra faticoso e fallimentare può apparire sotto un’altra luce: una croce difficile da abbracciare, la scelta del perdono di fronte a un’offesa, una rivincita mancata, la fatica del lavoro, la sincerità che costa, le prove della vita familiare ci potranno apparire sotto una luce nuova, quella del Crocifisso Risorto, che sa fare di ogni caduta un passo in avanti”.
È necessario, però, prima di tutto “togliere le difese”, vale a dire “lasciare tempo e spazio a Gesù, non nascondergli nulla, portargli le miserie, farsi ferire dalla sua verità, lasciare che il cuore vibri al soffio della sua Parola”.
Dopo il Regina Coeli, Papa Francesco ricorda la beatificazione dei martiri della Comune avvenuta ieri a Parigi, "pastori animati da zelo apostolico sono accomunati dalla testimonianza della fede fino al Martirio che subirono a Parigi nel 1871". Quindi ha fatto riferimento alla Giornata Mondiale della Terra, celebrata ieri, auspicando che l' impegno per la cura del creato sia unita alla solidarietà con i poveri".
Non può mancare un riferimento alla grave situazione in Sudan: Papa Francesco rinnova il suo "appello affinché cessi al più presto la violenza e sia ripresa la strada del dialogo". Oggi ricorre la 99ma Giornata dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, e alla "più grande università cattolica italiana" il Papa augura di affrontare le sfide con lo zelo dei fondatori, a partire dalla Beata Armida Barelli, che ha ricordato già ieri in un evento con 10 mila persona a un anno dalla beatificazione.
Infine, il Papa parla del prossimo viaggio a Budapest, che definisce "un completamento del viaggio compiuto nel 2021 per il Congresso Eucaristico Internazionale". Ma è anche - aggiunge - un "viaggio al cuore dell’Europa dove continuano ad abbattersi gelidi venti di guerra", mentre gli spostamenti delle persone "creano questioni umanitarie urgenti".
E si rivolge direttamente agli ungheresi: "So che state preparando con grande impegno la mia venuta, vi ringrazio di cuore, e chiedo di accompagnarmi con la preghiera". immancabile, alla fine, la richiesta della pregiera per "i nostri fratelli e sorelle ucraini, ancora afflitti da questa guerra".
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