Città del Vaticano , 28 October, 2022 / 5:00 PM
Giunge da Sutrio, in provincia di Udine, uno dei più caratteristici borghi della Carnia, in Friuli Venezia-Giulia, il Presepe che verrà allestito in Piazza San Pietro per il Natale 2022. Proviene, invece, dall'Abruzzo, esattamente da Rosello, un piccolo borgo montano con soli 182 abitanti, il maestoso abete bianco di circa 30 metri.
Un comunicato stampa del Governatorato fa sapere che anche nell'Aula Paolo VI verrà allestito un Presepe, che quest'anno è offerto dal governo del Guatemala. Si tratta di una rappresentazione della Natività composta dalla Sacra Famiglia e da tre angeli. Tutti realizzati manualmente da artigiani nel rispetto della tradizione guatemalteca, con ampi tessuti colorati, dove sovrasta il colore oro, e statue in legno.
La tradizionale inaugurazione del Presepe e l'illuminazione dell'albero di Natale, si terranno, in Piazza San Pietro, sabato 3 dicembre, alle ore 17.00.
La cerimonia sarà presieduta dal Cardinale Fernando Vérgez Alzaga, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, alla presenza di suor Raffaella Petrini, Segretario Generale dello stesso Governatorato. Al mattino, le Delegazioni di Sutrio, di Rosello e del Guatemala saranno ricevute in udienza da Papa Francesco per la presentazione ufficiale dei doni.
"Il Presepe di Sutrio sarà interamente realizzato in legno, con una semisfera che farà da Grotta, dove verrà esposta la Sacra Famiglia, intorno alla quale verranno collocati personaggi a grandezza naturale. In Piazza San Pietro verranno esposti, oltre alle figure della natività, personaggi comuni che compiono lavori o gesti simbolici. È importante sottolineare che le statue in legno di cedro sono scolpite a mano e rispettano interamente l'ambiente. Infatti, il legno utilizzato proviene da abbattimenti programmati da vivaisti che curano i giardini pubblici o privati, dove il cedro veniva piantato più di cento anni fa, e quindi non è stato abbattuto alcun albero per la realizzazione del Presepe", si legge nel comunicato.
Le sculture - eseguite con la tecnica classica del levare, usando attrezzature meccaniche per la sgrossatura (motoseghe), scalpelli, sgorbie e raspe per le varie finiture manuali - rappresentano Gesù Bambino con le fattezze classiche del piccolo avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia.
Continua la descrizione riportata dal comunicato stampa. "La Madonna, posta alla sinistra del Bambino Gesù, sarà in ginocchio con il capo ricoperto dal manto e le braccia allargate a indicare il Salvatore. San Giuseppe è raffigurato in piedi alla destra del Bambino: con una mano tiene un bastone e con l'altra regge una piccola lanterna per illuminare la Grotta. Non potevano mancare il bue e l’asinello ai lati di Maria e Giuseppe, e l’angelo sopra la Natività all’interno della Grotta. Tra i personaggi, troviamo il falegname, intento al lavoro su un banco, in onore di tutti gli artigiani del paese di Sutrio. Un tipico mestiere femminile della Carnia è rappresentato dalla tessitrice che, collocata dietro a un telaio, osserva la Natività. Troviamo poi il “Cramar”, il rappresentante di un'antica professione di commerciante ambulante che, partendo a piedi dal suo paese e portando sulle spalle una cassettiera di legno, andava di villaggio in villaggio a vendere i pochi prodotti artigianali creati dalla sua comunità", riporta la nota.
Il “Cramar” verrà collocato sulla scena mentre si dirige verso la Natività. Un'altra figura tipica del Presepe, la pastora, vuole simboleggiare anche la montagna che con le sue risorse offre cibo agli animali. La pastora è collocata in ginocchio con al fianco due pecore e una “gerla, la classica cesta.
Si trova anche una famiglia, composta da tre figure (un uomo, una donna e un bambino/a) che unite in un abbraccio si trovano in piedi davanti la Grotta. Ci sono poi due bambini, che, in posizioni diverse del Presepe, rappresentano le speranze della vita e del mondo.
Non potevano mancare i Re Magi, che verranno collocati lungo la rampa che conduce alla Grotta. Sutrio, nel cuore della Carnia, vanta una tradizione importante nella lavorazione del legno e ogni anno a settembre organizza proprio un evento culturale denominato “Magia del legno”.
Per quanto riguarda l'abete bianco, la nota ufficiale spiega che esso proviene da Rosello, paese situato nel medio Sangro tra le bellezze naturali di quello che un tempo era l’Abruzzo Citeriore, al confine con il Molise. Si tratta di un antico borgo di origine medievale, che sembra debba la sua nascita ai monaci benedettini dell'abbazia di San Giovanni in Verde, nell'alto Medioevo. Nel XII secolo Rosello è citato per la prima volta in un documento. Poco fuori dal paese si trova la frazione di Giuliopoli, con la chiesa di San Tommaso e il castello, e la famosa Riserva naturale regionale abetina di Rosello. Essa ospita il nucleo di abeti bianchi meglio conservati sul territorio italiano, tra i quali l'albero spontaneo più alto: un abete bianco di quasi 54 metri di altezza.
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