Città del Vaticano , 02 October, 2022 / 11:15 AM
“Quando una cosa non si ravviva si spegne, quando una cosa non cresce, non si muove, si corrompe. Per questo sempre nella vita bisogna andare avanti, bisogna crescere, ravvivare, riprendere, riprendere il sogno della vocazione”. Lo ha detto il Papa ieri nell’omelia della Messa - celebrata nei Giardini Vaticani - per il Corpo della Gendarmeria Vaticana, in occasione della festa di San Michele Arcangelo, patrono e protettore della Polizia di Stato Italiana e del Corpo della Gendarmeria Vaticana.
Rivolgendosi ai Gendarmi Francesco ha osservato che se non si fa “crescere tutti i giorni, quella vocazione di servizio che è molto bella, alla fine le cose che non crescono si corrompono”.
“La nostra vita – ha aggiunto - se noi non la viviamo alla luce della fede, è meglio andare a fare un altro mestiere. La mia vita, la vita di tutti i preti, e la vita vostra di gendarmi. Perché voi andate avanti con uno spirito di fede; importante è vivere questa fede in servizio, un vero servizio”.
“Non avere la timidezza che ti butta giù. Una cosa è il timore di Dio, quello sì. Ma la timidezza no. Avanti, coraggio, si fanno le cose. E se sbaglio?. Chiedi perdono e vai avanti, perché lo sbaglio non è definitivo”, ha detto ancora il Papa.
“Oggi chiedo a San Michele Arcangelo, per tutti voi gendarmi – ha concluso il Pontefice - la grazia di poter ravvivare la vostra vocazione, riprendere con forza il dono che avete avuto, perché ogni vocazione è un dono. E riprenderlo con autenticità, con voglia di andare più avanti. Ravvivare il dono che avete ricevuto, con spirito di carità, di forza di servizio e non di timidezza, sicuri di sé stessi. E così i diversi problemi che voi troverete nella vita, vivendo così una vocazione in pienezza, si scioglieranno da soli”.
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