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Un servizio di EWTN News

Il presidente dei vescovi tedeschi risponde alle critiche dei vescovi scandinavi

Il presidente della Conferenza episcopale cattolica tedesca ha risposto a una lettera dei vescovi scandinavi che esprimevano “allarme” per la linea intrapresa del “Cammino sinodale” della Chisa cattolica in Germania 

Nella lettera, vista da CNA Deutsch, partner giornalistico in lingua tedesca della CNA, ha affermato che il "Cammino sinodale” Bätzing scrive : “Vorrei contrastare la preoccupazione che i cattolici in Germania possano trascurare la loro integrazione nella comunità della Chiesa universale o addirittura prendere un percorso speciale lontano da questa comunità”.

“Per contro, posso assicurarvi che nelle deliberazioni e decisioni del Cammino sinodale si fa una differenziazione molto attenta su quali cambiamenti e riforme possono essere realizzati nell'ambito della responsabilità diocesana dei membri della Conferenza episcopale tedesca e quali questioni, preoccupazioni e desideri di riforma devono essere inseriti nel contesto della Chiesa mondiale, in particolare nel cammino sinodale della Chiesa mondiale” cioè il Sinodo sulla sinodalità, che si svolgerà a Roma nel 2023, dopo un processo di consultazione biennale.

I vescovi cattolici nordici hanno pubblicato il 9 marzo una lettera aperta a Bätzing esprimendo timori per la linea del Cammino sinodale, un'iniziativa che riunisce vescovi e laici per discutere di questioni scottanti sulla scia di una devastante crisi di abusi del clero in Germania.

Nella lettera, hanno messo in guardia contro "la capitolazione allo spirito del tempo" e "l'impoverimento del contenuto della nostra fede".

I vescovi di Svezia, Danimarca, Norvegia, Finlandia e Islanda hanno pubblicato la lettera dopo che i partecipanti al Cammino sinodale hanno votato a favore di bozze di testi che chiedono l'abolizione del celibato sacerdotale nella Chiesa latina, l'ordinazione sacerdotale delle donne, le benedizioni tra persone dello stesso sesso e modifiche all'insegnamento cattolico sull'omosessualità.

Nella sua risposta, Bätzing ha affermato di apprezzare le preoccupazioni dei vescovi, ma i loro “timori espressi e impliciti non corrispondono alle effettive deliberazioni, discussioni e decisioni del nostro Cammino sinodale”.

Ha ricordato che il processo è seguito alla crisi di abusi che ha scosso la Chiesa in Germania.

“A partire dal fatto veramente catastrofico e profondamente vergognoso dell'abuso sessuale e del suo insabbiamento in mezzo alla Chiesa, i cattolici tedeschi stanno cercando nuove modalità di pratica della Chiesa con grande cura e un fondato rinnovamento teologico”, ha affermato.

"Tutte queste riflessioni e deliberazioni hanno lo scopo di fare spazio al Vangelo nella vita della Chiesa, per poter collaborare di nuovo più liberamente all'avvento del Regno di Dio, e creare così le basi per poter donare un resoconto del motivo della nostra speranza a tutti coloro che chiedono”.

Scrive Bätzing: “Vorrei anche qui chiarire che l'immutabile e inalterabile depositum fidei non deve essere inteso in modo tale che ogni pratica ecclesiastica, ogni regolamento e ogni forma sociale di Chiesa, che sono stati sviluppate nel corso della storia e in circostanze molto specifiche del tempo, rappresentano già di per sé questo immutabile depositum”.

"Molti aspetti organizzativi, strutture e anche incarichi di competenza nella Chiesa si sono formati in risposta a condizioni storiche concrete e devono poi essere anche oggetto di cambiamento e rinnovamento quando si rivelano obsoleti o addirittura ostacolanti l'annuncio del Vangelo a causa del mutato requisiti."

Citando dal documento del Vaticano II Lumen gentium, il vescovo tedesco ha proseguito: “Il mistero sacramentale della Chiesa non ne risente, poiché per la Chiesa vale sempre contemporaneamente quanto segue: Essa è ‘nello stesso tempo santa e sempre bisognosa di essere purificato, [e] segue sempre la via della penitenza e del rinnovamento’".

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