"Differenze e convergenze, secondo il metodo adottato nella Relazione finale di sintesi del Sinodo della Chiesa universale dell’ottobre 2023".
Il presidente della Conferenza episcopale cattolica tedesca ha risposto a una lettera dei vescovi scandinavi che esprimevano “allarme” per la linea intrapresa del “Cammino sinodale” della Chisa cattolica in Germania
“In questi giorni di profondi cambiamenti nella vostra patria mi sento molto unito a voi e a tutta la popolazione del vostro Paese in cristiana solidarietà. Prego con voi Dio affinché, con l’intercessione della Madre del Signore, possano realizzarsi le speranze dell’umanità nella giustizia, nella libertà e nella pace interna ed esterna. Fate tutto il possibile, anche se siete un piccolo gregge, per rinnovare il volto della terra nel vostro Paese, con la potenza dello Spirito di Dio, insieme a tutti gli uomini di buona volontà, uniti soprattutto ai cristiani evangelici”. Sono le parole scritte da Giovanni Paolo II all’indomani della caduta del Muro di Berlino - di cui domani ricorre il 30/mo anniversario - e rivolte ai vescovi tedeschi in un messaggio del 13 novembre 1989.
Ora si fa sul serio. I vescovi tedeschi mettono nero su bianco modalità e strutture del ”cammino sinodale“ pubblicandone lo Statuto.
La conferenza episcopale tedesca chiarisce ulteriormente le intenzioni del suo testo sulla intercomunione dei coniugi non cattolici.
Un documento che “ non è maturo per essere pubblicato” quello che i vescovi tedeschi avevano annunciato nel marzo scorso sulla possibilità che i coniugi protestanti di cattolici ricevessero la Eucarestia.
La Conferenza episcopale tedesca si spacca sull’intercomunione. Nel corso dell’assemblea della Conferenza episcopale, tenutasi dal 19 al 21 febbraio nella città di Ingolstadt, la Commissione ecumenica aveva sottoposto all’attenzione, e al voto, di 60 vescovi tedeschi un sussidio pastorale intitolato “Seguire Cristo – L’unità in cammino. Matrimoni interconfessionali e partecipazione comune all’Eucaristia”.
"Anche se non abbiamo soluzioni a tutti problemi è nostro compito essere presenti, tra gli uomini, con gli uomini, per gli uomini. Dobbiamo essere presenti proprio in quei luoghi che conoscono poca libertà e molta disperazione". Con queste parole l’arcivescovo di Amburgo, monsignor Stefan Heße, delegato alla questione dei rifugiati dalla Conferenza episcopale tedesca, ha aperto ieri, lunedì 6 novembre, a Colonia la terza edizione del vertice cattolico sulla pastorale per i rifugiati.