Roma, 31 March, 2022 / 6:00 PM
Introduzione: Il fine degli Esercizi spirituali è quello di fare una buona scelta e con questo mettersi al servizio della Chiesa e della collettività. Non una scelta qualsiasi, ma una buona scelta. Questo modo di procedere è tipico della spiritualità ignaziana.
Sant’Ignazio è andato avanti, pensando e meditando sulla vita di Cristo e come questa si interfacciasse con la propria.
La volontà dell'uomo è parte integrante del cammino verso la santità, proprio in quanto è chiamato a realizzare il progetto che Dio ha per la propria creatura.
Un altro grande santo e dottore della Chiesa, Sant'Alfonso Maria de Liguori nella sua Teologia morale del 1748, insegna che la coscienza ben formata e la volontà sono indispensabili per vivere il vangelo con integrità e raggiungere la santità.
Egoismi e quanto altro vanno abbandonati ed Ignazio, sia nel corso della convalescenza nel castello di Loyola che nel pellegrinaggio per raggiungere la Terra Santa, ha sempre guardato alle scelte da fare, con lungimiranza e fede, per poter essere aderente al volere del Padre per la realizzazione del regno dei cieli.
Nella seconda settimana del libro degli Esercizi troviamo il consiglio che Sant'Ignazio dà per procedere in questa direzione.
Scopo principiale della scelta dev'essere sempre dettato dalla parola di Dio e dal servizio al prossimo ed alla Chiesa.
Dal testo degli Esercizi spirituali:
Prima regola. La prima cosa è che l'amore che mi muove e mi induce a scegliere una determinata cosa discenda dall'alto, cioè dall'amore di Dio, così che io senta prima di tutto che l'amore più o meno grande per la cosa che scelgo è soltanto amore per il Creatore e Signore.
Seconda regola. Immagino una persona che non ho mai visto né conosciuto e, desiderando per lei tutta la sua perfezione, considerare quello che le direi di fare e di scegliere per la maggior gloria di Dio nostro Signore e per la maggior perfezione della sua anima; farò quindi lo stesso, osservando la norma che propongo all'altro.
Terza regola. Devo considerare, come se fossi in punto di morte, il criterio e la misura che allora vorrei aver tenuto nella presente elezione; e così regolandomi, prenderò fermamente la mia decisione.
Quarta regola. Devo immaginare e considerare come mi troverò nel giorno del giudizio, pensando come allora vorrei aver deciso circa la cosa presente, e osserverò ora la norma che allora vorrei aver seguito, per averne allora piena soddisfazione e gioia.
Nota. Dopo aver osservato le regole precedenti, per la mia eterna salvezza e pace, farò la mia elezione e la mia offerta a Dio nostro Signore”.
Per riflettere:
Rifletto sulle scelte della mia esistenza?
Cosa metto al centro della mia vita: Dio o altro?
Sono disposto a mettere me stesso al servizio dei fratelli?
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