Città del Vaticano , 23 February, 2022 / 9:22 AM
Papa Francesco inizia un nuovo ciclo di catechesi sulla Vecchiaia, incentrando la sua riflessione sul tema: “La grazia del tempo e l’alleanza delle età della vita”. Dall'Aula Paolo VI per l'Udienza generale odierna il Papa sottolinea che da alcuni decenni, questa età della vita riguarda un vero e proprio “nuovo popolo” che sono gli anziani. "Mai siamo stati così numerosi nella storia umana", dice Francesco. "L'anziano non è un materiale di scarto è una benedizione per la società", questo è il messaggio del Papa.
Il Pontefice ricorda che "nella drammatica prima fase della pandemia sono stati loro a pagare il prezzo più alto. Erano già la parte più debole e trascurata: non li guardavamo troppo da vivi, non li abbiamo neppure visti morire. Ho trovato una carta di diritti degli anziani, è una cosa laica, buona, interessante perchè gli anziani hanno dei diritti".
"Tutti viviamo in un presente dove convivono bambini, giovani, adulti e anziani. Però è cambiata la proporzione: la longevità è diventata di massa e, in ampie regioni del mondo, l’infanzia è distribuita a piccole dosi. Uno squilibrio che ha tante conseguenze. La cultura dominante ha come modello unico il giovane-adulto, cioè un individuo che si fa da sé e rimane sempre giovane. Ma è vero che la giovinezza contiene il senso pieno della vita, mentre la vecchiaia ne rappresenta semplicemente lo svuotamento e la perdita? L’esaltazione della giovinezza come unica età degna di incarnare l’ideale umano, unita al disprezzo della vecchiaia vista come fragilità, degrado, disabilità, è stata l’icona dominante dei totalitarismi del ventesimo secolo. L’abbiamo forse già dimenticato?", dice il Papa durante l'Udienza Generale.
"La giovinezza è bellissima, ma l’eterna giovinezza è un’allucinazione molto pericolosa. Essere vecchi è altrettanto importante – e bello – che essere giovani. Ricordiamocelo. L’alleanza fra le generazioni, che restituisce all’umano tutte le età della vita, è il nostro dono perduto. Deve essere ritrovato", ne è convinto il Pontefice.
"Quando gli anziani resistono allo Spirito, seppellendo nel passato i loro sogni, i giovani non riescono più a vedere le cose che devono essere fatte per aprire il futuro. Quando invece i vecchi comunicano i loro sogni, i ragazzi vedono bene ciò che devono fare - commenta Papa Francesco - I ragazzi che non interrogano più i sogni dei vecchi, puntando a testa bassa su visioni che non vanno oltre il loro naso, faticheranno a portare il loro presente e a sopportare il loro futuro. Se i nonni ripiegano sulle loro malinconie, i giovani si curveranno ancora di più sul loro smartphone. Lo schermo può anche rimanere acceso, ma la vita si spegne prima del tempo".
"Con queste catechesi sulla vecchiaia, vorrei incoraggiare tutti a investire pensieri e affetti sui doni che essa porta con sé e alle altre età della vita. La vecchiaia è un dono di maturità e di saggezza. Mi auguro che queste riflessioni siano importanti per noi, nel dialogo tra giovani e anziani i giovani ricevano i sogni e possano portarli avanti, gli anziani sono le radici, i giovani sono i fiori e frutti", conclude il Papa.
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