Roma, 30 March, 2015 / 1:05 AM
Nonostante “un mondo segnato da conflitti e lacerazioni”, “per costruire un mondo di pace occorre soprattutto riconciliare le differenze”. Perché nonostante “le differenze sociali, culturali, politiche e religiose che caratterizzano il pluralismo dei nostri contesti tendono a metterci in contrapposizione e a diventare conflitto”, “la sfida per i cristiani è far convergere le differenze in una unità superiore”.
Il Cardinale Pietro Parolin ha incoraggiato l’opera del Forum Internazionale dell’Azione Cattolica e ha richiamato l’impegno laicale che “è, come già affermato dal Concilio Vaticano II, l’animazione delle realtà temporali, la vita nel mondo”.
Il Segretariato internazionale del Fiac si è incontrato nei giorni scorsi a Roma e ha concluso i suoi lavori partecipando alla celebrazione della domenica delle Palme presieduta da Papa Francesco. Sabato mattina l’udienza con il Segretario di Stato Vaticano, che ha notato ancora come in un mondo in cui si affrontano da un lato la secolarizzazione e dall’altro la “manipolazione della religione” usata in senso strumentale, l’unica maniera di evangelizzare e di essere “testimoni attrattivi”, “suscitare interrogativi nel cuore degli uomini cui rispondere con la nostra vita, nel dialogo, con rispetto e delicatezza”.
“C’è un mondo – ha detto il cardinale Parolin – che sta soffrendo e cerca risposte e se siamo cristiani noi la risposta ce l’abbiamo. Se ci mettiamo a servizio degli altri, costruiamo qualcosa di buono”.
L’incontro, al quale hanno partecipato Emilio Inzaurraga, coordinatore del Fiac, Matteo Truffelli, presidente dell'Ac italiana e Mons. Mansueto Bianchi nela sua doppia veste di assistente nazionale e internazionale, è durato più di un’ora e si è svolto nella Sala dei trattati, così chiamata perché ospita la firma ufficiale degli accordi tra la Santa Sede e gli altri Paesi, anche se, ha sottolineato il Segretario di Stato: “Gli accordi valgono quando c’è la buona fede e la volontà di conservarli. Noi crediamo ancora in questo e per questo lavoriamo”. Per questo c’è bisogno di rafforzare “la dimensione missionaria deve caratterizzare tutte le strutture della Chiesa, anche la Curia romana”.
“Rinconciliare le differenze” e mettersi al servizio dell’unità anche all’interno della Chiesa, operando per la collaborazione tra i movimenti: queste le consegne affidate dal Segretario di Stato al Forum internazionale di Azione cattolica. “Quando ero bambino io – ha detto il cardinale Parolin che ha ricordato a memoria le parole dell’inno degli Aspiranti di Azione Cattolica –, l’Ac era l’unica associazione ecclesiale. Oggi esistono molti movimenti e superate le asperità iniziali, resta la sfida dell’unità al servizio dell’unica missione della Chiesa”.
“Dirò a Papa Francesco – ha affermato il cardinale Parolin salutando cordialmente tutti i presenti tra cui il presidente dell'Ac italiana Matteo Truffelli e – che può contare su di voi e su tutta l’Azione cattolica”.
I lavori del Segretariato del Forum internazionale di Azione cattolica si erano aperti venerdì scorso presso la Domus Mariae di Roma.
Nel cammino di avvicinamento alla prossima Assemblea elettiva, i 30 responsabili e assistenti nazionali dei 5 Paesi dell'organismo di coordinamento del Fiac – Argentina, Italia, Romania, Spagna e Burundi, affiancato dal Ruanda – si sono ritrovati per definire l'agenda degli impegni a livello unitario e nei vari continenti.
L'introduzione del coordinatore del Fiac e presidente dell'Azione cattolica argentina, Emilio Inzaurraga, ha indicato alcune proposte per dare concretezza all'obiettivo di un'Ac “en salida”, in uscita, così come Papa Francesco indica a tutta la Chiesa, tenendo conto dei due grandi appuntamenti del Sinodo ordinario sulla famiglia e dell'Anno della misericordia che si aprirà a dicembre prossimo. Sulle proposte i membri del Segretariato hanno lavorato in particolare nella giornata di venerdì 27, sia in plenaria che nei gruppi di coordinamento separati per adulti, giovani e – per un cammino che si apre con questa sessione - ragazzi.
Nel pomeriggio del 26, la sessione di approfondimento su “L' Azione cattolica a 50 anni dal Concilio Vaticano II” introdotta da Salvator Pie Ninot, ordinario di teologia fondamentale ed ecclesiologia nella Facoltà teologica della Catalogna a Barcellona. A fine giornata la preghiera per i cristiani perseguitati presieduta dall'assistente ecclesiastico del Fiac e assistente generale dell'Azione cattolica italiana, mons. Mansueto Bianchi.
Nell’incontro di sabato con mons. Sanchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze sociali, il Segretariato ha cercato di individuare delle ipotesi di collaborazione nell'impegno su grandi temi come la tratta delle persone, i cambiamenti climatici e la salvaguardia del Creato, che coinvolgono a vario livello i circa 50 Paesi riuniti nel Fiac in 4 continenti.
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