Città del Vaticano , 23 October, 2021 / 1:20 AM
“La risposta alle ingiustizie e allo sfruttamento non è solo la denuncia; è soprattutto la promozione attiva del bene”. Papa Francesco lo ha detto ai partecipanti al Convegno Internazionale della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, svoltosi in Vaticano dal 21 al 22 ottobre 2021, sul tema “Solidarietà, cooperazione e responsabilità: gli antidoti per combattere le ingiustizie, le disuguaglianze e le esclusioni”.
Il Papa ha sottolineato che “nel terreno inquinato dal predominio della finanza abbiamo bisogno di tanti piccoli semi che facciano germogliare un’economia equa e benefica, a misura d’uomo e degna dell’uomo” e “tradurre in pratica la dottrina sociale della Chiesa” che “è ancorata alla Parola di Dio, per orientare processi di promozione umana a partire dalla fede nel Dio fattosi uomo. Per questo essa va seguita, amata e sviluppata: appassioniamoci nuovamente alla dottrina sociale, facciamola conoscere: è un tesoro della tradizione ecclesiale!”.
Il Papa ha poi spiegato che le tre parole al centro dei lavori del Convegno, solidarietà, cooperazione, responsabilità, “ richiamano lo stesso mistero di Dio, che è Trinità. Dio è una comunione di Persone e ci orienta a realizzarci attraverso l’apertura generosa agli altri (solidarietà), attraverso la collaborazione con gli altri (cooperazione), attraverso l’impegno per gli altri (responsabilità)”. Per cui dice il Papa “siamo chiamati a vigilare sul rispetto della persona umana, sulla sua libertà, sulla tutela della sua inviolabile dignità. Ecco la missione di attuare la dottrina sociale della Chiesa”.
Aggiunge il Papa “portare avanti questi valori e questo stile di vita, si va spesso controcorrente, ma – ricordiamolo sempre – non siamo soli. Dio si è fatto vicino a noi. Non a parole, ma con la sua presenza: in Gesù Dio si è incarnato. E con Gesù, fattosi nostro fratello, riconosciamo in ogni uomo un fratello, in ogni donna una sorella”. Un sogno possibile, dice il Papa “perché è lo stesso sogno del Dio uno e trino”.
Per Francesco la conclusione è che per un credente costruire un “mondo più solidale, giusto ed equo” non è “qualcosa di pratico staccato dalla dottrina, ma è dare corpo alla fede, a lode di Dio, amante dell’uomo, amante della vita. Sì, cari fratelli e sorelle, il bene che fate ad ogni uomo sulla terra rallegra il cuore di Dio nei cieli”.
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