Città del Vaticano , 07 September, 2021 / 2:30 PM
“Per più di un anno, tutti abbiamo sperimentato gli effetti devastanti di una pandemia globale: tutti noi, poveri o ricchi, deboli o forti. Ci siamo resi conto che, nell'affrontare questa calamità mondiale, nessuno è al sicuro finché tutti non sono al sicuro, ciò che facciamo oggi influenza ciò che accadrà domani”. Lo scrivono il Papa, il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo e il Primate Anglicano Welby nel messaggio congiunto per la protezione del Creato.
“Mentre i leader mondiali si preparano a incontrarsi a novembre a Glasgow per deliberare sul futuro del nostro pianeta – si legge nel messaggio - preghiamo per loro e come capi delle nostre Chiese, chiediamo a tutti, qualunque sia il loro credo o la loro visione del mondo, di sforzarsi di ascoltare il grido della terra e dei poveri, impegnandosi per il bene della terra che Dio ci ha dato”.
Oggi – è il monito contenuto nel testo – “stiamo già assistendo alle conseguenze del nostro rifiuto di proteggere e preservare la natura. Ora abbiamo l'opportunità di pentirci, di voltarci con determinazione, di dirigerci nella direzione opposta. Dobbiamo perseguire la generosità e l'equità nei modi in cui viviamo, lavoriamo e usiamo il denaro, invece di cercare un guadagno egoistico”.
“L'attuale crisi climatica – prosegue il messaggio - la dice lunga su chi siamo e su come trattiamo la creazione di Dio. Le persone che subiscono le conseguenze più catastrofiche di questi abusi sono le più povere del pianeta e sono state le meno responsabili di quanto accaduto. Domani potrebbe essere peggio”. E’ dunque necessario cambiare rotta per difendere le giovani generazioni e dare loro “un futuro che corrisponde sempre più alle promesse di Dio”.
“Insieme possiamo condividere una visione della vita in cui tutti prosperano. Insieme possiamo scegliere di agire con amore, giustizia e misericordia. Insieme possiamo camminare verso una società più giusta e appagante per i più vulnerabili”, ma dunque bisogna modificare il nostro stile di vita e collaborare.
“Facciamo appello – concludono - al cuore e alla mente di ogni cristiano, di ogni credente e di ogni persona di buona volontà. Scegliere la vita significa fare sacrifici ed esercitare autocontrollo. Prendersi cura della creazione di Dio richiede impegno. Questo è un momento critico. Il futuro dei nostri figli e il futuro della nostra casa comune dipendono da questo”.
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