Città del Vaticano , 21 October, 2015 / 5:55 PM
Un testo lungo e articolato sul quale però tutti i partecipanti al Circolo germanico erano d’accordo. Il testo inizia con gli aspetti considerati negativi, da alcune dichiarazioni di alcuni padri sinodali contrarie allo spirito del “camminare insieme” fino alla richiesta di perdono alle persone che verso le quali l’insegnamento della Chiesa è stato frainteso come madri non sposate, bambini nati fuori dal matrimonio e persone con orientamento omosessuale. Poi si passa alle proposte.
I germanofoni parlano anche di linguaggio che “è decisivo soprattutto per guidare gli adolescenti e i giovani verso una sessualità umana matura. Ciò è compito soprattutto dei genitori e non deve essere lasciato soltanto alla scuola, ai mezzi di comunicazione e ai media sociali.”
Un riferimento chiaro è fatto anche al problema della ideologia gender: “ Tutte le teorie che considerano il genere dell’uomo un costrutto successivo e vogliono imporre, a livello sociale, la sua intercambiabilità arbitraria, vanno respinte come ideologie.”
Altro tema presentato quello del ruolo della fede nella realtà del sacramento del matrimonio con la affermazione che “l’assioma «ogni contratto matrimoniale tra cristiani è di per sé un sacramento» deve essere rivisto. In società cristiane non più omogenee o in Paesi con impronte culturali e religiose differenti, non si può presupporre una comprensione cristiana del matrimonio nemmeno tra i cattolici.” Un discorso che si apre anche alla questione ecumenica.
Anche per gruppo germanico questo è una questione da approfondire.
Un’ampia parte è dedicata nel testo alle questioni sociologiche che sfidano la famiglia: “Occorre superare la «mancanza di considerazione strutturale» nei confronti delle famiglie, di cui ci si lamenta sempre. I mezzi per farlo sono soprattutto l’accesso a un’abitazione e al lavoro, la possibilità di formazione e di assistenza ai bambini, nonché agevolazioni più eque per le famiglie nella legislazione fiscale, che riconoscano in modo giusto ciò che le famiglie danno alla società.”
Preparazione al matrimonio: non basta qualche breve colloquio per capire il senso del sacramento e la genitorialità responsabile. “Conformemente alla natura personalmente e umanamente unitaria dell’amore sponsale,- si legge nel testo- la via giusta per la pianificazione familiare è il dialogo confidenziale dei coniugi, la considerazione dei tempi e il rispetto della dignità del partner.”
Il rimando è al magistero dal Concilio Vaticano II ad oggi. Si parla anche di formazione della coscienza: “Per amore di questa libertà di coscienza, la Chiesa respinge con forza le misure statali imposte a favore della contraccezione, della sterilizzazione o addirittura dell’aborto.”
Più difficile la tematica dell’integrazione dei divorziati risposati civilmente nella comunità cristiana. “I dibattiti hanno dimostrato che anche qui non esistono soluzioni semplici e generali” e “sono necessari alcuni chiarimenti e approfondimenti per esaminare meglio la complessità di tali questioni alla luce del Vangelo, della dottrina della Chiesa e con il dono del discernimento.”
Si rimanda però alla Familiars consortio di Giovanni Paolo II e si indicano alcuni “criteri di discernimento”. Inoltre il “cammino di riflessione e di penitenza, esaminando la situazione oggettiva nel dialogo con il confessore, può contribuire, nel forum internum, a prendere coscienza e a chiarire in che misura è possibile l’accesso ai sacramenti.”
Il teso si conclude con la affermazione che “i modi relativi alla terza parte dell’Instrumentum laboris sono stati esaminati e decisi unanimemente in buono spirito sinodale, esattamente come i modi delle prime due parti.”
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