Beirut, 09 June, 2021 / 5:00 PM
Lo aveva fatto nel 2013, nel 2015 e nel 2016. Ora, durante una crisi di governo durissima, in una situazione resa ancora più difficile dalla pandemia e con uno Stato allo sbando dopo l’esplosione al porto di Beirut nell’agosto scorso, il Cardinale Bechara Boutros Rai, patriarca di Antiochia dei Maroniti, ha rinnovato il 6 giugno l’atto di consacrazione del Libano e di tutto il Medio Oriente al Cuore Immacolato di Maria.
Alla vigilia della giornata vaticana per il Libano, convocata da Papa Francesco per l’1 luglio prossimo, il Patriarca fa dunque un gesto di enorme impatto emotivo, cercando in questo modo non solo di scuotere le coscienze, ma anche di affrontare con le armi della fede una situazione difficilissima.
Il Cardinale Rai non ha esitato a denunciare, durante l’omelia, la classe politica libanese, colpevole di “cercare di salvare i propri interessi” senza preoccuparsi di un popolo stanco di essere umiliato “davanti a banche e cassieri, davanti a distributori di benzina e forni, di fronte a farmacie e ospedali”,
Il patriarca maronita lancia anche il sospetto che lo stallo istituzionale nasconda la volontà di rinviare o sabotare le elezioni parlamentari e presidenziali, le prime in agenda a maggio 2022 e la seconda a ottobre. Addirittura, per il Cardinale si vuole far collassare il sistema Paese.
Ma noi – ha ammonito il Cardinale Rai – “siamo un popolo che non muore e non permetteremo quindi che questo programma venga completato”.
Intanto, dal 9 giugno prenderà il via il Sinodo annuale dei Vescovi della Chiesa maronita, mentre proseguono i preparativi per l’incontro dei capi delle confessioni cristiane in Vaticano con il Papa.
Sarà un incontro nello Spirito dell’incontro di Bari sul Mediterraneo, con una parte pubblica.
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