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Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I, passi importanti in questo primo anno di lavori

"Nel corso di questo primo anno sono stati compiuti passi importanti". Così dice un comunicato stampa che racconta il primo anno di lavori della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I, istituita da papa Francesco con Rescriptum ex audientia del 17 febbraio 2020.

"La Fondazione, che ha la finalità di tutelare il patrimonio documentale, culturale e religioso lasciato da Giovanni Paolo I e favorire a livello internazionale la ricerca, gli studi, l’approfondimento e la divulgazione della sua opera e del suo pensiero, promuovendo convegni, istituendo borse di studio e curando l’attività editoriale, fin dalla sua costituzione ha lavorato alacremente per consolidare la sua struttura e predisporre attività che contribuiscano alla conoscenza e alla diffusione della eredità teologica e culturale di Luciani", si legge nel comunicato che ricorda le finalità più importanti della Fondazione.

"I lavori sono iniziati lo scorso 22 maggio con una prima riunione del Consiglio di amministrazione presso la Segreteria di Stato Vaticana nella quale sono state definite le mansioni, delineato il Comitato scientifico e indicate le attività e i progetti da realizzare e avviare secondo gli scopi prefissati. Nel corso di questo primo anno sono stati compiuti passi importanti. Nonostante le avverse contingenze legate alla pandemia, il Consiglio di amministrazione della Fondazione ha potuto riunirsi altre tre volte presso la Sala dei Trattati del Palazzo apostolico vaticano: il 3 luglio e il 26 settembre 2020 e il 27 febbraio 2021, mentre il Comitato scientifico si è riunito per la prima volta il 25 settembre 2020 gettando le basi per poter perseguire il suo lavoro", riporta ancora il comunicato.

Tra i primi atti compiuti la Fondazione ha siglato con il Dicastero vaticano per la comunicazione un Accordo quadro in merito ai diritti editoriali per l’utilizzo degli scritti, delle registrazioni sonore e del materiale fotografico relativo a Giovanni Paolo I. Considerato inoltre che il Vaticano non dispone del materiale filmato inerente a papa Luciani, dato che nel 1978 non era ancora stato istituito il CTV, la Fondazione ha richiesto l’acquisizione per finalità non commerciali dei filmati conservati presso le Teche Rai (Radio Televisione Italiana). Il 22 aprile 2021, copia di detto materiale è stata ufficialmente donata al Presidente cardinale Pietro Parolin a nome della Rai dal dottor Massimo Milone, direttore di Rai Vaticano. Atteso che tra le preminenti attività della Fondazione figura anche la pubblicazione degli studi sulla sua opera, si è quindi concordato con la Libreria Editrice Vaticana la creazione di una collana ad hoc dedicata a Giovanni Paolo I.

Nel corso di questi mesi la Fondazione ha inoltre lavorato per la realizzazione del proprio Sito web in italiano e in inglese, che da oggi è on-line: www.fondazionevaticanagpi.va Dal 1° dicembre la Fondazione si è anche dotata di una propria sede (via della Conciliazione n. 3) che agli inizi di questo nuovo anno è diventata operativa.

Presso la sede è stato collocato l’Archivio privato di Albino Luciani costituito dall'insieme degli scritti autografi, i quaderni, le agende, le lezioni, la corrispondenza, il materiale a stampa e che abbraccia un ampio arco di tempo dal 1929 al 1978. Il corpus delle carte – che già lo scorso primo dicembre si è provveduto a riportare presso la Santa Sede dall’Archivio storico del Patriarcato di Venezia, dove era stato trasferito nell’ottobre 1978 subito dopo la morte di Giovanni Paolo I – è composto da 64 faldoni.

A tal proposito commenta il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia: "A Venezia, come in tante parti del Nordest, il ricordo di Albino Luciani è vivo e ben presente nel cuore di molti. Risalta tuttora la fisionomia spirituale di questo figlio della terra veneta che fu, per oltre otto anni, Patriarca di Venezia e poi Sommo Pontefice della Chiesa cattolica restando, però, sempre un mite e coraggioso lavoratore della vigna del Signore. Per questo la sua figura, esile fisicamente e soprattutto per così breve tempo concessa alla Chiesa universale (come spesso si è detto «magis ostentus quam datus»), continua a diffondere una nostalgia di santità, umiltà e vera autenticità. Auguro che la Fondazione intraprenda sempre più l’opera di diffusione del suo patrimonio religioso e culturale".

Tra le altre attività della fondazione, Il 1° marzo 2021, sotto la guida del Prefetto dell’Archivio apostolico vaticano, Mons. Sergio Pagano, è iniziato il lavoro di inventariazione e, contemporaneamente, con la collaborazione della Biblioteca apostolica vaticana, il lavoro di digitalizzazione del Fondo, partendo dalla serie delle 66 agende autografe (dal 1960 al 1978), tra le quali l’agenda e il taccuino del periodo del pontificato. Al termine dei lavori, copia digitalizzata verrà consegnata anche all’Archivio storico del patriarcato di Venezia.

Per l’inventariazione del Fondo, per la quale è previsto un tempo di sei mesi, è stata assegnata una borsa di studio deliberata dal Consiglio di amministrazione del 27 febbraio 2021, che ha approvato l’istituzione di altre borse di studio tra cui due per tesi su Giovanni Paolo I presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Treviso.

 

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