Roma, 03 April, 2021 / 11:00 AM
“Il Venerdì Santo è l’Ora di Cristo: Ora in cui, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino all’ultimo segno (Gv 13, 1), consumando per loro e per i peccati di tutti la sua immolazione di Vittima sull’altare della Croce: ai suoi piedi, per divino volere, stava Maria, a lui indissolubilmente unita nel dolore e nell’offerta. Il Sabato Santo è l’Ora della Madre: Ora tutta sua, nella quale lei, la Donna, la Figlia di Sion, la Madre della Chiesa, visse la prova suprema della fede e dell’unione al Dio Redentore”.
Così scrive Padre Ermanno Toniolo nel libro per la liturgia di questo antica e bellissima preghiera che unisce Oriente ed Occidente.
In questo anno di pandemia non si è celebrato il rito come in genere accadeva nella Basilica di Santa Maria Maggiore.
Ma la bellezza di questa pia pratica è che si può celebrare anche nella intimità di ogni casa e di ogni famiglia.
“Il Sabato Santo- scrive Padre Toniolo- è la matrice della memoria settimanale di Santa Maria in sabato, come attestano documenti latini che risalgono al secolo IX; lo conferma l’Introduzione della Raccolta di formulari di Messe della Beata Vergine Maria (1988), dove si legge: ‘La memoria di santa Maria in sabato in molte comunità ecclesiali è celebrata quasi come introduzione alla domenica, il “giorno del Signore”. Esse mentre si dispongono a celebrare la memoria della risurrezione del Signore, contemplano con venerazione la beata Vergine che, “nel grande sabato”, quando Cristo giaceva nel sepolcro, forte unicamente della fede e della speranza, sola fra tutti i discepoli, attese vigile la risurrezione del Signore’”.
Da ricordare, scrive ancora Padre Toniolo, che “fin dai primi secoli la Chiesa d’Oriente e d’Occidente ha sentito e celebrato questo misterioso legame che congiunge, come ponte, il Venerdì Santo alla Domenica di Pasqua, passando attraverso il cuore di Maria, ed ha guardato la Vergine come rappresentante ed espressione di tutta la Chiesa redenta, che attende trepida l’alba della risurrezione. Anche oggi, nel Sabato Santo, la Chiesa bizantina canta davanti all’icona di Cristo sepolto i lamenti della Madre e dei più fedeli discepoli; anche oggi, in più parti del mondo, i cattolici di rito latino celebrano l’Ora della fede di Maria, preludio alla rinnovazione delle promesse battesimali e alla gioia che irradia il giorno di Pasqua”.
La liturgia proposta si ispira al rito bizantino e intreccia canto di salmi e letture. La celebrazione ha per tema il dolore di Cristo e della Madre, ma trabocca di speranza e si articola in quattro momenti rituali: una parte introduttiva, che prepara l’assemblea a rivivere, in comunione con Maria, l’attesa della risurrezione; un primo momento di ascolto della Parola, memoriale della fedeltà del Figlio e della Madre fino al supremo sacrificio; un secondo momento di ascolto della Parola, proiettato all’attesa della Pasqua vicina, coi sentimenti della Madre che l’ha vissuta in anticipo; infine, i riti conclusivi, che ci portano con Maria incontro a Cristo risorto.
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