Erbil, 07 March, 2021 / 1:00 PM
La preparazione della messa con il Papa è l’esperienza di una vita intera. Sono circa 250 i giovani volontari di Erbil che questa mattina prestissimo hanno iniziato a lavorare intorno all’altare, sistemando le sedi per gli invitati speciali e cercando di seguire le mille indicazioni che arrivano dai sacerdoti nello stadio Franso Harari, dove Papa Francesco presiede la Messa per diecimila persone.
Giuseppe ha diciotto anni: “questa è l’opportunità di una vita- spiega- per avere la possibilità di lavorare per il Santo Padre che viene nella nostra terra. Non riesco ancora a credere che stia per accadere”.
Matilde di anni ne ha sedici: “Sento che stiamo seguendo il Vangelo, "quello che hai ottenuto gratuitamente, dallo gratuitamente", soprattutto quando lo facciamo per un uomo di Dio come Papa Francesco”.
Hannah diciassette anni: “credo che la visita del Papa non sarà solo un momento. Questa sarà una fonte di speranza per noi, per i giovani, per tutti in Kurdistan”. E Sarah sempre diciassette anni mentre mentre mette in ordine le sedie per il coro, dice: “spero davvero che il Papa ispiri la nostra gente a restare. In ogni caso, questa esperienza rimarrà nei nostri cuori e sarà indimenticabile”.
E’ questa la speranza dei giovani, di tutti i giovani che in Iraq sono la maggioranza. Lo ribadisce anche Giuseppe: “Spero anche che dopo la visita del Papa la nostra generazione sia convinta a rimanere, lo spero davvero”.
La regione curda è quella con il tasso di emigrazione più basso in Iraq, ma secondo una fonte dell'arcidiocesi cattolica caldeo di Erbil, "i migranti sono sproporzionatamente cristiani e sproporzionatamente giovani”.
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