Prima della conclusione della messa il Papa ha salutato i patriarchi ortodossi presenti e tutti quelli che hanno lavorato per questo viaggio:
“Qui in Iraq, quanti dei vostri fratelli e sorelle, amici e concittadini portano le ferite della guerra e della violenza, ferite visibili e invisibili! La tentazione è di rispondere a questi e ad altri fatti dolorosi con una forza umana, con una sapienza umana. Invece Gesù ci mostra la via di Dio, quella che Lui ha percorso e sulla quale ci chiama a seguirlo”.
La preparazione della messa con il Papa è l’esperienza di una vita intera. Sono circa 250 i giovani volontari di Erbil che questa mattina prestissimo hanno iniziato a lavorare intorno all’altare, sistemando le sedi per gli invitati speciali e cercando di seguire le mille indicazioni che arrivano dai sacerdoti nello stadio Franso Harari, dove Papa Francesco presiede la Messa per diecimila persone.