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Gli Esercizi Spirituali e la spiritualità ignaziana

Sant'Ignazio uscendo dalla piccola città basca di Loyola, ha in cuore di camminare per le vie di Dio.

Scorrendo l'Autobiografia si apprende che il primo desiderio che anima la vita del santo, è quello di annunciare il vangelo a coloro che ancora non lo conoscono.

Vissuto il cuore del Padre, durante il periodo della convalescenza, dopo l'assedio di Pamplona per riprendersi da una ferita ad una gamba, si ritira nelle grotte di Manresa ed in quel luogo inizia un percorso personale di ascesi sulle realtà eterne.

Correva l'anno 1522 ed il fondatore della Compagnia di Gesù, mette al servizio della Vergine che si venera in quel santuario, la propria vita ed il proprio cuore.

Le riflessioni che, da quei giorni, illumineranno il proprio cammino e quello di molti altri, che si rivolgeranno alla sua parola, sono contenute nel libro degli Esercizi spirituali.

Questo è un metodo con il quale si esamina l'anima e soprattutto si offre una modalità per comprendere la voce di Dio, separandola da quella dello spirito del male.

Nella prima parte del testo, il santo osserva che ”con Esercizi spirituali si intende ogni modo di esaminare la coscienza, meditare, contemplare, pregare vocalmente e mentalmente e altre operazioni spirituali. Come, infatti, il camminare e il correre sono esercizi corporali, così si chiamano esercizi spirituali tutti i modi di disporre l'anima a liberarsi di tutti gli affetti disordinati e, una volta eliminati, a cercare e trovare la volontà divina nell'organizzazione della propria vita per la salvezza dell'anima”.

L'opera si compone di quattro settimane che conducono l'eserciziante al colloquio con la propria vita spirituale, prendendo coscienza delle mozioni interiori che l'agitano.

Paure, timori, imperfezioni e limiti vengono superati con quella fede che si scopre esser parte viva del quotidiano.

La bellezza ed il dono delle consolazioni animano la vita del credente che, scoperte, dirige la propria vita verso le esigenze del vangelo, illuminate dalla gioia che queste producono nell'anima.

Scopo del testo è quello di aiutare a prendere una decisione o semplicemente fare una scelta, concreta e responsabile, per il proprio bene e quello degli altri.

Lo scritto, edito nel 1548 in latino, è una della fonti più autorevoli del pensiero ignaziano.

Insieme all'Autobiografia, al Diario ed alle Lettere rappresenta il modo di intendere e di meditare sulla vita che Sant'Ignazio ha messo in pratica, durante tutto il corso dell'esistenza.

Il Pontefice Paolo III, visto il molto bene fatto, approvò gli Esercizi Spirituali, con il breve  Pastoralis officii, con il quale esorta i fedeli ad esser partecipi della preziosa esperienza. Era il 31 luglio 1548.

Da quell'anno ad oggi, il pregiato volume accompagna tutti quelli che si affidano alle parole di Sant'Ignazio di Loyola, che, con amore e intelligenza, ha condotto moltissime anime sulle strade del vangelo e della gioia.

 

 

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