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Un servizio di EWTN News

Papa Francesco: "Il consumismo ha sequestrato il Natale"

Le parole dell’Annunciazione “insieme alla gioia, preannunciano a Maria una grande prova, Ella si trovò di fronte a una scelta cruciale: dire sì a Dio rischiando tutto, compresa la vita, oppure declinare l’invito e andare avanti con il suo cammino ordinario. Che cosa fa? Risponde così: Avvenga: è il famoso fiat di Maria. Non è passiva, ma attiva. Non subisce Dio, aderisce a Dio. È un’innamorata disposta a servire in tutto e subito il suo Signore”. Lo ha detto il Papa, stamane, introducendo l’Angelus in occasione della  IV Domenica di Avvento.

Maria – spiega Francesco – “non prende tempo, non fa aspettare Dio, non rinvia. Quante volte la nostra vita è fatta di rinvii, anche la vita spirituale! So che mi fa bene pregare, ma oggi non ho tempo; so che aiutare qualcuno è importante… Lo farò domani”.

“Oggi, alle porte del Natale – prosegue il Pontefice – Maria ci invita a non rimandare, a dire sì. Ogni sì costa, ma sempre meno di quanto costò a Lei quel sì coraggioso e pronto che ci ha portato la salvezza. In questo tempo difficile, anziché lamentarci di quello che la pandemia ci impedisce di fare, facciamo qualcosa per chi ha di meno: non l’ennesimo regalo per noi e per i nostri amici, ma per un bisognoso a cui nessuno pensa! Perché Gesù nasca in noi, andiamo a pregare, non lasciamoci portare avanti dal consumismo che ci ha sequestrato il Natale. Nella mangiatoia di Betlemme c’è povertà, realtà e amore. Se la nascita di Gesù non tocca la vita, passa invano”.

Al termine della recita dell’Angelus il Papa ha ricordato che “la pandemia ha causato disagio ai lavoratori marittimi, molti di loro sono bloccati sulle navi senza poter tornare a casa, chiedo alla Vergine di confortarli ed esorto i governi a fare il possibile per farli tornare”.

Francesco ha poi invitato a visitare la mostra Cento presepi in Vaticano, posti in piazza San Pietro. “I presepi sotto il colonnato sono una grande catechesi della fede. Guardiamo a chi è nell’indigenza, il fratello che soffre ci appartiene: è Gesù nella mangiatoia, il Natale sia avvicinamento al fratello che soffre, questo è un presepe vivente. Camminiamo verso la Notte Santa e aspettiamo il compiersi del mistero della salvezza”.

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