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L'Anno di Giovanni Paolo II, l'omaggio tutto romano all' Immacolata a Piazza di Spagna

“Tutte le generazioni dei Romani; tutte le generazioni dei cristiani e tutto il Popolo di Dio. Essi sembrano dire: Va’! Onora il grande mistero nascosto fin dall’eternità, in Dio stesso. Va’, e da’ testimonianza a Cristo nostro Salvatore, figlio di Maria! Va’, e annuncia questo particolare momento; nella storia il momento di svolta della salvezza dell’uomo. 

Tale punto decisivo nella storia della salvezza è proprio l’“Immacolata Concezione”. Dio nel suo eterno amore ha scelto fin dall’eternità l’uomo: l’ha scelto nel suo Figlio”.

Così Giovanni Paolo II l’8 dicembre del 1978 a Santa Maria Maggiore si legava alla tradizione dell’ Omaggio all’ Immacolata tanto speciale per la città di Roma.

Una tradizione iniziata nel 1856 che il Papa proseguiva come poi anche i suoi successori.

“Dio - disse Giovanni Paolo II- ha scelto l’uomo, affinché possa raggiungere la pienezza del bene mediante la partecipazione alla sua stessa vita: vita divina, attraverso la grazia. L’ha scelto fin dall’eternità, e irreversibilmente. Né il peccato originale, né tutta la storia delle colpe personali e dei peccati sociali hanno potuto dissuadere l’eterno Padre da questo suo piano di amore. Non hanno potuto annullare la scelta di noi nell’eterno Figlio, Verbo consustanziale al Padre. Poiché questa scelta doveva prendere forma nell’Incarnazione, e poiché il Figlio di Dio doveva per la nostra salvezza farsi uomo, proprio per questo il Padre eterno ha scelto per lui, tra gli uomini, la Madre. Ognuno di noi diventa uomo perché concepito e nato dal grembo materno. L’eterno Padre ha scelto la stessa via per l’umanità del suo Figlio eterno. Ha scelto sua Madre dal popolo, a cui da secoli affidava in modo particolare i suoi misteri e le sue promesse. L’ha scelta dalla stirpe di Davide e contemporaneamente da tutta l’umanità. L’ha scelta di stirpe regale, ma al tempo stesso tra gente povera”. 

Nel 1979 il Papa salutò e ringraziò anche l’Associazione “Via Condotti”, “venuti ad esprimere di persona i vostri sentimenti di fede cristiana e di spirituale affezione al Papa, che si sente “romano” non solo per la divina chiamata alla Sede di Pietro, ma anche per l’affetto che nutre da sempre per questa Città eterna, “cunctarum gentium excellentissima”, come l’hanno esaltata i pellegrini nel corso dei secoli”.

Nel 1981, anno in cui il Papa era scampato all’attentato, l’ 8 dicembre la preghiera a Maria fu particolarmente intensa con un forte richiamo al Concilio vaticano II: “ Il mondo di oggi – come insegna l’ultimo Concilio – soffre di molteplici squilibri e tutti “si collegano con uno squilibrio più fondamentale, radicato nel cuore dell’uomo”. “...È nell’uomo stesso che molti elementi si contrastano a vicenda. Da una parte infatti... fa esperienza dei suoi molteplici limiti; dall’altra si sente illimitato nelle sue aspirazioni... Peggio, debole e peccatore, non di rado fa quello che non vorrebbe e non fa quello che vorrebbe. Per cui soffre in sé stesso una divisione dalla quale provengono anche tante e così gravi discordie nella società…”. La vita di molti “è impregnata di materialismo pratico…”. Molti “sono persuasi che il futuro regno dell’uomo sulla terra appagherà tutti i desideri del loro cuore. Non mancano però anche coloro che hanno dubitato del senso della vita...” (cf. Gaudium et Spes, 10)…Perciò, i tempi nei quali viviamo hanno bisogno di te, Immacolata Madre del Salvatore, che per tutte le generazioni non cessi di essere il segno dell’avvento di Dio e il segno dell’umana speranza”.

Nel 2004 per l’ultima volta il Papa, anziano e malato, andò a pregare ai piedi di Maria: “Vergine Immacolata!

La tua intatta bellezza spirituale

è per noi sorgente viva di fiducia e di speranza.

AverTi per Madre, Vergine Santa,

ci rassicura nel cammino della vita

quale pegno di eterna salvezza.

Per questo a Te, o Maria,

fiduciosi ricorriamo.

Aiutaci a costruire un mondo

dove la vita dell’uomo sia sempre amata e difesa,

ogni forma di violenza bandita,

la pace da tutti tenacemente ricercata”.

Ogni anno Giovanni Paolo II nel suo omaggio a Maria scrisse una preghiera particolare, così alle soglie del Terzo Millennio, e poi l’8 dicembre del 2000: “ Vergine Immacolata, Madre del Salvatore, i secoli parlano della tua materna presenza

a sostegno del popolo pellegrinante sui sentieri della storia.

Verso di Te alziamo i nostri occhi

e Ti chiediamo di sorreggerci

nella lotta contro il male e nell'impegno per il bene.

(La storia continua sotto)

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prediletta agli occhi dell'Altissimo.

Non vadano dispersi i frutti di quest'Anno giubilare!”

E come dimenticare la omelia della messa dell’8 dicembre del 2004 nel 150 esimo anniversario della proclamazione del Dogma. “ A Te, Vergine Immacolata, da Dio predestinata sopra ogni altra creatura quale avvocata di grazia e modello di santità per il suo popolo, rinnovo quest’oggi in modo speciale l’affidamento di tutta la Chiesa.

Sii Tu a guidare i suoi figli nella peregrinazione della fede, rendendoli sempre più obbedienti e fedeli alla Parola di Dio.

Sii Tu ad accompagnare ogni cristiano nel cammino della conversione e della santità, nella lotta contro il peccato e nella ricerca della vera bellezza, che è sempre impronta e riflesso della Bellezza divina.

Sii Tu, ancora, ad ottenere pace e salvezza per tutte le genti. L’eterno Padre, che Ti ha voluta Madre immacolata del Redentore, rinnovi anche nel nostro tempo, per mezzo tuo, i prodigi del suo amore misericordioso. Amen!”.

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