Roma , 17 October, 2020 / 10:54 AM
Basilica romana di San Crisogono. Rione Trastevere, uno dei più famosi della Capitale. Si entra in questa magnifica basilica, con quel suo ricco soffitto a cassettoni in stile barocco che ospita addirittura la copia di un dipinto del Guercino, “La gloria di san Crisogono”. Pavimento cosmatesco del 1100 circa. Ma, in questa basilica c’è un “tesoro nascosto” che rende importante e sacro il luogo: la cappella dove riposa il corpo di Anna Maria Taigi, laica trinitaria e mistica del 1800, beatificata da Benedetto XV cento anni fa, il 30 maggio 1920.
L’Ordine della Santissima Trinità, per il 2020 aveva previsto diverse iniziative per celebrare il centenario della Beatificazione della santa senese. Ma poi il covid ha fermato tutto. Così, finalmente, ieri sera l’intera Famiglia Trinitaria (religiosi e laici) ha potuto onorare la memoria della Beata. E lo ha fatto con una Celebrazione Eucaristica, nella semplicità, ma nella solennità del rito eucaristico, officiato dal Cardinale Angelo De Donatis, Vicario di Roma per il Pontefice. Hanno concelebrato Antoine Audo, Vescovo Caldeo di Aleppo e della Siria, e il Padre Generale dei Trinitari, Gino Buccarello.
La scelta delle Letture ha rappresentato la figura della Taigi nella sua interezza. Il Vecchio Testamento, la biografia in parole della Parola: "apre le mani al misero, tende la mano al povero" (Proverbi 31,20). Il Vangelo scelto ha sottolineato la bellezza della gioia del servizio verso i fratelli, incarnato dalla famosa Beata: Vangelo secondo Matteo, 12,46-50. Nell’omelia, il Cardinal De Donatis ha sottolineato come la Beata Anna Maria Taigia abbia rappresentato una "manifestazione della gloria della Trinità" perché "lo Spirito Santo ha aleggiato nella sua vita, colma di doni".
Cardinal De Donatis, guardando alla figura della Taigi, nella sua omelia, ha sottolineato il suo fare della propria casa un "santuario domestico". Forse il nostro oggi avrebbe bisogno ancor più di questo? In fondo, lo abbiamo proprio sperimentato durante l'emergenza sanitaria?
Si tratta sempre di mettere assieme il culto eucaristico e il culto spirituale, l'eucaristia celebrata si prolunga nella quotidianità della vita di tutti i giorni, dove poter vivere con amore i gesti più semplici, quelli di ogni giorno. E offrirle al Signore tutto questo, permette di vivere una vita eucaristica e dunque un culto spirituale gradito a Dio.
16 ottobre 1979-16 ottobre 2020. Abbiamo celebrato una madre di famiglia, Anna Maria Taigi e non possiamo ricordare - allora - un grande santo della Famiglia, San Giovanni Paolo II che proprio oggi quarantuno anni fa saliva al soglio pontificio. Come non vedere in questa data una “strana”, bella coincidenza?
Il pontificato di Giovanni Paolo II ha sempre avuto una grande attenzione per i laici per aiutarli a vivere il proprio battesimo. E credo che Anna Maria Taigi rappresenti più che bene tutto ciò. Rimane un esempio luminoso di come si possa vivere il proprio battesimo.
Padre Buccarello, la biografia della Beata Anna Maria Taigi forse è una di quelle biografie di santità che, forse, andrebbe riscoperta proprio in questo momento storico di incertezza? La biografia di una donna che aveva una grande, unica certezza: Dio.
La Beata Anna Maria Taigi ha vissuto in un tempo non meno difficile del nostro, ha provato sulla sua pelle l’umiliazione della miseria, la fatica di portare avanti una famiglia numerosa, eppure non si è mai rassegnata o scoraggiata. Il suo messaggio di amore e di speranza ci incoraggia a dare il meglio di noi stessi soprattutto nei momenti difficili come quello che stiamo attraversando, ci ricorda che non possiamo consegnarci ad una vita mediocre perché quando perdiamo la misura alta della nostra chiamata, ci pieghiamo verso le miserie e meschinità dei nostri egoismi, finendo per dare il peggio di noi. L’esempio di questa donna innamorata della Santissima Trinità, fedele e generosa è una grande luce in un momento di grande incertezza e di paura.
Cosa avrebbe da dirci la beata Anna Maria taigi in merito all’istituzione della famiglia? Un’istituzione che ultimamente - possiamo anche dirlo - è abbastanza minata da tante situazioni spirituali e diciamo anche storiche.
La beata Anna Maria Taigi è un grande esempio per le nostre famiglie. Il suo amore era così grande che lo riversava non solo sulla sua famiglia ma anche su tutti coloro che chiedevano il suo aiuto e il suo consiglio. La famiglia è una scuola di vita e di amore, di un amore che non si chiude nelle mura domestiche ma che è veramente universale. Anna Maria Taigi amava non solo la sua famiglia ma era sempre pronta ad aiutare quelle famiglie lacerate dalle divisioni aiutandole a ritrovare pace e serenità. Le divisioni nelle famiglie restano una grave ferita nel cuore della società intera e anche della Chiesa. Dovremmo tutti, sull’esempio della beata, renderci strumento di pace e di riconciliazione per le famiglie in difficoltà.
Il Pontefice più volte ha parlato di famiglia umana, di fratellanza, e rispetto verso il prossimo. di dialogo interreligioso. Qual’è oggi l’impegno dei Trinitari in merito a questo?
Oggi, noi Trinitari siamo impegnati in tante opere di carità che testimoniano la dimensione veramente universale dell’amore cristiano. In particolare, secondo lo spirito del nostro fondatore San Giovanni de Matha, cerchiamo di essere vicini ai poveri, ai carcerati, agli immigrati, ai perseguitati per la fede, ai dimenticati. L’ultima Enciclica di Papa Francesco è per il nostro impegno carismatico una conferma e - allo stesso tempo - un invito a proseguire con coraggio sulla strada della fratellanza che non conosce barriere, frontiere, ostacoli.
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