Città del Vaticano , 18 September, 2020 / 1:00 AM
Da maggio 2020 i 30.000 Cavalieri e Dame dell’Ordine del Santo Sepolcro hanno avuto a cuore in modo speciale Gerusalemme. Il direttore amministrativo del Patriarcato Latino di Gerusalemme, Sami El-Yousef, spiega: “grazie all’aiuto ricevuto dall’Ordine per scopi umanitari, siamo stati in grado di sostenere più di 2.400 famiglie in oltre 30 parrocchie per i loro bisogni primari in termini di buoni spesa alimentari, prodotti per l’igiene e per i bambini, medicine e bollette.
Ciò è stato fatto con la collaborazione dei parroci e dei consigli parrocchiali che, insieme alle autorità locali, hanno assicurato un’equa distribuzione delle risorse”. Inoltre “1.238 famiglie in Giordania e 1.180 famiglie in Palestina sono state aiutate a pagare le rette scolastiche”. La situazione in Terra Santa, come in vari altri paesi, continua a mostrare criticità e, nelle prossime settimane e mesi, i fondi inviati continueranno ad essere impiegati per non abbandonare chi continua a trovarsi in uno stato di necessità.
“Grazie al supporto del Gran Maestro con il Gran Magistero, il nostro appello ai Cavalieri e Dame ha avuto una risposta che è andata molto oltre le nostre aspettative e che ci ha dato il respiro necessario per gestire questa emergenza con maggiore serenità. Siamo rimasti tutti stupiti e colpiti dall’immediata risposta e dalla sua portata” ha detto Pierbattista Pizzaballa, Amministratore Apostolico del Patriarcato, raccontando come i cristiani di Terra Santa si siano sentiti sostenuti in questo momento di difficoltà dai Cavalieri e Dame del mondo intero.
Nonostante le difficili condizioni a livello mondiale, la generosità non è venuta meno e in questi mesi il Gran Magistero dell’Ordine del Santo Sepolcro è stato in grado di inviare, oltre all’aiuto ordinario previsto ogni mese, circa 3 milioni di euro al Patriarcato Latino di Gerusalemme per far fronte alle esigenze umanitarie dei suoi fedeli.
L’Ordine del Santo Sepolcro, che ha come proprio fine istituzionale il sostegno alla Chiesa Madre di Gerusalemme, alle scuole da essa gestite e alle iniziative caritative e sociali, ha preso a cuore le nuove necessità istituendo questo fondo per la raccolta di sovvenzioni straordinarie. In seguito a questa comunicazione, circa 2 milioni sono arrivati specificatamente per il Fondo Covid-19 oltre ad 1 milione per le spese umanitarie più generali, laddove la cifra prevista dal budget di inizio anno era di gran lunga inferiore.
Il Governatore Generale dell’Ordine del Santo Sepolcro, Ambasciatore Leonardo Visconti di Modrone commenta: “Durante i giorni di lockdown abbiamo raggiunto i responsabili delle Luogotenenze che, nonostante dovessero far fronte anche alle necessità causate dall’emergenza sanitaria nei propri paesi, hanno voluto far sentire la loro vicinanza ai fratelli e sorelle di Terra Santa così duramente colpiti. Siamo grati che il sostegno speciale al fondo Covid-19 non abbia sostituito l’impegno regolare dei nostri membri a contribuire alla vita quotidiana della diocesi di Gerusalemme bensì si sia ad esso aggiunto”.
E da oggi Israele è di nuovo in lockdown in coincidenza con le festività di fine anno ebraico. Rosh Hashana (19 e 20 settembre) è la festa che segna l’inizio del nuovo anno, ricorrenza che si è soliti trascorrere festeggiando in famiglia.
Proprio la concomitanza delle festività ebraiche, in cui in Israele l’attività economica e lavorativa rallenta d’abitudine, è il periodo selezionato per un nuovo stop agli assembramenti, così da aiutare i contagi da COVID 19 ad affievolirsi e il mercato a superare la crisi, approfittando delle tante giornate che, per tradizione, prevedono in Israele l’astensione dal lavoro.
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