Padova, 13 March, 2020 / 6:00 PM
Il Dottore Angelico, san Tommaso d'Aquino, ci viene incontro attraverso le pagine di molta letteratura. È stato ed e' il protagonista di romanzi, saggi, biografie.
Pur non avendo avuto in termini assoluti una vita così avventurosa, ma quasi essenzialmente dedicata alla preghiera, alla contemplazione, allo studio, riesce a catalizzare su di se' l'attenzione e la voglia di creare storie intorno la sua figura che non si esaurisce nel tempo, anzi si rinnova continuamente. Del resto, ha vissuto in tempi difficili, ha dovuto lottare contro eresie, incomprensioni, miserie, guerre, e soprattutto contro gli attacchi del Maligno. Quindi, in realtà, a ben vedere, ce n'è più che abbastanza per fornire materia a scrittori e studiosi.
È uscito da pochi giorni un nuovo romanzo, dal titolo significativo "La bellezza del mondo", scritto da Laura Corsini, pubblicato dalla San Paolo Edizioni. L'autrice racconta la vita del grande santo attraverso la testimonianza di un personaggio inventato, frate Carlo, ma in modo plausibile: un religioso dalla vita personale travagliata, dalla stessa vocazione travagliata, che diventa scrivano di Tommaso ed è testimone, appunto, di tanti fatti straordinari, di miracoli accaduti quando era in compagnia del suo maestro: guarigioni, resurrezioni, tempeste sedate, assalti del demonio rintuzzati. ..
Forse il fatto più eclatante, almeno dal punto di vista del "narratore", è proprio quello della conversione del suo cuore ribelle, troppo legato ai desideri della carne, alla debolezza della sua volontà. Dunque, con questo espediente narrativo, la vicenda di Carlo, le sue vicissitudini, descritte anche con un realismo senza edulcorazioni, si intrecciano vivamente con quelle del maestro e disegnano un quadro vivido di quel periodo turbolento e insieme fecondo che la Chiesa e l'intera società medievale occidentale stava sperimentando.
Tommaso nasce il 28 gennaio 1225 a Roccasecca, all'epoca Regno di Sicilia. Una famiglia di nobiltà della provincia, che molto a fatica ha accettato la vocazione, sin da subito rivelatasi molto particolare in quel ragazzo che comunque è destinato alla carriera ecclesiastica. Per questo viene mandato a Napoli, e qui Tommaso conosce i domenicani, nel cui ordine entra a far parte nel 1244. Mostra subito una grande inclinazione per la meditazione e lo studio. Così cominciano le sue peregrinazioni, da Parigi a Colonia, di nuovo a Parigi, dove comincia a insegnare e a farsi notare per le sue capacità e il suo modo straordinario di approcciare le grandi questioni teologiche. Senza mai perdere il contatto con la realtà, il contatto con le persone più umili e semplici. Soprattutto la, preghiera e la meditazione. Si alternano dunque i grandi impegni con l'insegnamento presso sedi prestigiose a quello di scrivere trattati rivelatasi fondamentali per la formazione del pensiero occidentale. E poi la vita con i confratelli, le richieste di aiuto della gente che comincia a parlare di lui come di un uomo buono e santo. Poi ci sono da sostenere le dure battaglie teologiche contro le eresie, contro le aporie, le varie correnti che minacciano concretamente l'unità e l'ortodossia della teologia cattolica. Basti solo citare la Summa Theologica per dare l'idea della grandezza del suo sforzo.
Giovanni Paolo II nella sua ultima enciclica Fides et ratio ha così sottolineato l'importanza della riflessione dell'Aquinate: " Nella sua riflessione l'esigenza della ragione e la forza della fede hanno trovato la sintesi più alta che il pensiero abbia mai raggiunto, in quanto egli ha saputo difendere la radicale novità portata dalla Rivelazione senza mai umiliare il cammino proprio della ragione".
Muore il 7 marzo 1274, nell'abbazia di Fossanova, mentre è in viaggio, per raggiungere Lione per partecipare al Concilio che Gregorio X aveva convocato per il primo maggio 1274. Muore poco dopo aver ricevuto l'Eucaristia.
La figura grandiosa di Tommaso d'Aquino è stata al centro di un grande romanzo scritto da Louis De Wohl dal titolo "La liberazione del gigante". Anche in questo romanzo è stato scelto l' espediente di raccontare la vicenda attraverso una coralità di personaggi, le loro storie si intrecciano a quelle del Dottore Angelico. De Wohl è un grande scrittore e dunque il ritmo narrativo è molto sviluppato. A pagine ricche di avvenimenti si alternano a momenti di riflessione filosofica e di alta spiritualità.
Ne emerge il ritratto di un'epoca , quella del XIII secolo, in cui l'esperienza cristiana viene vissuta con totale radicalità, in cui Cristo era accettato e amato totalmente o totalmente rifiutato, mai comunque ignorato o messo da parte. Infatti, non a caso nel romanzo a Tommaso, simbolo di colui che totalmente accetta la presenza di Dio e se ne lascia plasmare, si contrappone la tragica figura dell'imperatore Federico II, colui che mette se stesso sopra ogni cosa, ne fa la misura di ogni cosa, finendo per rifiutare Cristo e combattere la Chiesa.
E per tornare al santo, forse uno tra gli episodi che più intensamente lo tratteggiato nel romanzo di De Wohl. Pensiamo al dialogo tra Tommaso e il Crocifisso, che gli chiede cosa desiderasse come ricompensa per i suoi servizi verso la teologia, con le grandi opere scritte, e la risposta è stata: Te, o Signore.
Laura Corsini, La bellezza del mondo, Edizioni San Paolo, euro 18, p. 272
Louis De Wohl, La liberazione del gigante, p. 371, euro 13, Edizioni Bur Rizzoli
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