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Un servizio di EWTN News

Ginevra, torna la messa nella cattedrale di San Pietro dopo quasi 500 anni

La cattedrale di St. Pierre a Ginevra, convertita al culto protestante dal 1536

Secondo il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, la Messa che sarà celebrata nella cattedrale di San Pietro a Ginevra il prossimo 29 febbraio è “un grande simbolo dell’unità dei cristiani”.

Di certo, la celebrazione della Messa è un evento storico. Dal 1536, la cattedrale di San Pietro è stata convertita in una chiesa protestante, pur mantenendo l’antica denominazione cattolica di cattedrale. E da allora non si è mai più celebrata una Messa nell’edificio. I rapporti tra cattolici e protestanti, con il tempo, sono diventati molto buoni, ed è stato questo clima di ecumenismo che ha accolto Papa Francesco alla sua visita a Ginevra il 25 giugno 2018.

Di fatto, però, Ginevra è rimasta comunque una capitale protestante, la città dove viveva Giovanni Calvino. E infatti, nonostante l’importanza della città, Ginevra non è diocesi dal 1801, colpita dalla Rivoluzione Francese. I rivoluzionari, infatti, cancellarono la diocesi e la assorbirono nella diocesi “Monte Bianco”, e nel 1794 soppressero del tutto il culto cattolico nella città. Nel 1821, Pio VII decise di dare il titolo di arcivescovo di Ginevra all’arcivescovo di Losanna, il cui vescovo risiedeva a Friburgo dal XVII secolo. Fu solo dal 1924 che la diocesi ricevette l’attuale denominazione di Losanna, Ginevra e Friburgo.

Il Cardinale Koch ha aggiunto in una trasmissione tv che “è una grande responsabilità per le Chiese in Svizzera dimostrare di poter vivere insieme tra Chiese diverse con tradizioni diverse”.

L’arcivescovo Charles Morerod, che oggi guida la diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo, ha detto che una Messa nella chiesa protestante era già avvenuta a Losanna, ma succede per la prima volta a Ginevra. La Messa a Losanna aveva avuto luogo quindici anni fa, nella cattedrale di Notre Dame.

La Messa a luogo a seguito di un invito della parrocchia protestante di Saint-Pierre Fusterie, e il pastore Emmanuel Fuchs, presidente della Chiesa protestante di Ginevra, ci ha tenuto a sottolineare che, sì, ci sono state cerimonie ecumeniche a San Pietro, ma è la prima volta che vengono completamente consegnate le chiavi della cattedrale ai cattolici. Una cattedrale dal peso simbolico importante, perché Giovanni Calvino la scelse come sua sede negli anni in cui era a Ginevra – la “sedia di Calvino” è ancora in bella mostra in cattedrale.

La messa si tiene il 29 febbraio perché segna la data di inizio della Quaresima. Sia la cattedrale di San Pietro a Ginevra che quella di Notre Dame a Losanna avevano mantenuto la loro denominazione di cattedrale anche dopo essere state inglobate durante la riforma protestante.

Monsignor Pascal Desthieux, vicario parrocchiale della Chiesa cattolica a Ginevra, ha voluto sottolineare in un messaggio che la Messa in cattedrale è “una celebrazione unica, con l’animazione dei cori parrocchiali del cantone. Ci sarà anche una liturgia per i bambini e una scodella di zuppa di Quaresima servita all’uscita”.

Monsignor Desthieux, che celebrerà la Messa, ha anche aggiunto che “la cattedrale di Saint-Pierre è il luogo centrale e simbolico della storia cristiana di Ginevra. È stata la sede del vescovo di Ginevra dall'inizio del quarto secolo e quindi il luogo emblematico della riforma calvinista”. E per questo la possibilità di celebrare Messa lì dopo cinque secoli “rallegra profondamente, ma non presenta alcun trionfalismo, né desiderio di impadronirsi della cattedrale. Con i nostri fratelli e sorelle protestanti che ci accolgono nella loro cattedrale, vogliamo semplicemente fare un forte gesto ecumenico, un segno di tutto ciò che viviamo insieme a Ginevra. Un gesto di ospitalità, secondo gli orientamenti cantonali: i nostri fratelli protestanti ci accoglieranno e ci lasceremo accogliere. Abbiamo scelto di vivere questa Messa storica all'inizio della Quaresima, per includere un processo penitenziale in cui chiederemo perdono per i nostri peccati contro l'Unità”.

A Ginevra, roccaforte del protestantesimo che veniva anche definita la "Roma protestante", i cattolici sono diventati più numerosi dei riformati a partire dagli anni '50-'60 con l'arrivo soprattutto di immigrati italiani, spagnoli e portoghesi.

L'inizio della riforma viene situato nel 1535, quando, l'8 agosto, Guillaume Farel predicò per la prima volta davanti a una folla enorme, malgrado il divieto dei magistrati. Nel pomeriggio dello stesso giorno alcuni iconoclasti devastarono la cattedrale di Saint-Pierre distruggendo statue e immagini che non erano in conformità con il nuovo culto. La riforma venne poi proclamata ufficialmente il 21 maggio 1536.

Ha destato scalpore la possibilità data di “ospitalità eucaristica” anche ai non cattolici che parteciperanno alla funzione. Si tratta di una pratica, in realtà, molto diffusa in Svizzera, che prevede il non rifiuto della comunione a quanti vi si accostano, anche se non cattolici.

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