Roma, 28 August, 2015 / 11:00 AM
Non “un effetto Francesco” nell’elezione di padre Juan Pablo Catoggio alla guida dello Schöenstatt. O almeno non “in primo luogo”. Scherza sul suo essere argentino il nuovo responsabile del movimento eletto da pochissimo: “Ci sono altre ragioni”, spiega ad AciGroup, per esempio la “crescita, la vitalità, la forza che la Chiesa dimostra negli ultimi anni in tanti Paesi dell’America Latina”.
In un’intervista alla consorella in lingua spagnola, AciPrensa, Padre Catoggio fa notare come Schöenstatt sia “cresciuta in maniera molto forte, tutto il movimento, la nostra comunità, per questo non è strano che un latinoamericano che venga eletto a questo compito”.
Il carisma del movimento è essere “nel suo complesso è una grande famiglia”, spiega padre Juan Pablo. Certamente con una spiccata “sensibilità mariana”. Formato, però, da molte comunità che sono composte per lo più da laici. “La nostra comunità di Padri di Schöenstatt è una piccola parte – dice - siamo una comunità relativamente piccola, al servizio di tutti, dell’ispirazione originaria”.
Il primo compito del nuovo responsabile di Schöenstatt? Rimanere fedeli all’idea iniziale, e stare nella Chiesa in maniera convinta. Il movimento, spiega padre, “è nato con un evento, non con una decisione a tavolino o con un progetto del Padre Kentenich, il fondatore, ma è stato il risultato di un processo permanente, un’eruzione dello Spirito Santo in sottofondo, un evento di grazia, che noi chiamiamo ‘patto d’amore con la Vergine’”.
E’ profonda la spiritualità mariana del movimento, che è molto legata al Santuario: “Dio ha voluto trasformare questa cappella abbandonata, era un capanno degli attrezzi, una vecchia cappella medievale, in un luogo di grazia, dove Maria si è stabilita in modo particolare e da dove potrà realizzare da li la missione che Dio le affidava, il rinnovamento del nostro tempo”.
Un evento datato 1914. E infatti il movimento ha vissuto proprio nel 2014 il centenario dalla fondazione. Un evento “straordinario” che ha ribadito la missione per il mondo di oggi: Padre Kentenich “amò la Chiesa”, aggiunge Padre Juan Pablo. “Credo che questa Chiesa, per la quale egli visse, morì, lavorò, soffrì e sognò, è la Chiesa che Papa Francesco ci propone”.
Dopo l’incontro con il Santo Padre, spiega padre Catoggio, “credo che il frutto più grande di queste celebrazioni, dell’udienza con Lui, è che sin dalle nostre origini, dal nostro carisma, dalle nostre fonti, dobbiamo essere in uscita”.
“Usando le parole del Papa – aggiunge -, dobbiamo uscire incontrando tutti. Schöenstatt in uscita, è la parola che teniamo adesso come nostro programma”.
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