Città del Vaticano , 15 August, 2019 / 12:48 AM
“Maria ci dimostra che, se vogliamo che la nostra vita sia felice, al primo posto va messo Dio, perché Lui solo è grande”.
Papa Francesco lo ricorda nella riflessione che ha proposto prima della recita della preghiera mariana dell’Angelus nel giorno della Solennità dell’ Assunta.
“Quante volte, invece, viviamo inseguendo cose di poco conto: pregiudizi, rancori, rivalità, invidie, beni materiali superflui… Quante meschinità nella vita! Maria oggi invita ad alzare lo sguardo alle «grandi cose» che il Signore ha compiuto in lei”.
Papa Francesco parla del pellegrinaggio della vita: “noi siamo in cammino, pellegrini verso la casa di lassù. Oggi guardiamo a Maria e vediamo il traguardo. Vediamo che una creatura è stata assunta alla gloria di Gesù Cristo risorto, e quella creatura non poteva essere che lei, la Madre del Redentore. Vediamo che nel paradiso, insieme a Cristo, il Nuovo Adamo, c’è anche lei, Maria, la nuova Eva, e questo ci dà conforto e speranza nel nostro pellegrinaggio quaggiù”.
E conclude il Papa: “la festa dell’Assunzione di Maria è un richiamo per tutti, specialmente per quanti sono afflitti da dubbi e tristezze, e vivono con lo sguardo rivolto in basso. Guardiamo in alto, il cielo è aperto; non incute timore, non è più distante, perché sulla soglia del cielo c’è una madre che ci attende. È la Regina del cielo, ed è nostra madre. Ci ama, ci sorride e ci soccorre con premura.
Come ogni madre vuole il meglio per i suoi figli e ci dice: “Voi siete preziosi agli occhi di Dio; non siete fatti per i piccoli appagamenti del mondo, ma per le grandi gioie del cielo”. Sì, perché Dio è gioia, non noia. Lasciamoci prendere per mano dalla Madonna. Ogni volta che prendiamo in mano il Rosario e la preghiamo facciamo un passo avanti verso la grande meta della vita.”
E per questo: “lasciamoci attirare dalla bellezza vera, non facciamoci risucchiare dalle piccolezze della vita, ma scegliamo la grandezza del cielo. La Vergine Santa, Porta del cielo, ci aiuti a guardare ogni giorno con fiducia e gioia là, dove è la nostra vera casa”.
Dopo la preghiera il Papa ha ricordato la sua vicinanza “alle popolazioni di diversi Paesi dell’Asia meridionale, duramente colpite dalle piogge monsoniche. Prego per le vittime e gli sfollati, per tutte le famiglie senzatetto. Il Signore dia forza a loro e a quanti li soccorrono”.
Un ricordo speciale per la celebrazione a Czestochowa, in Polonia dove “sono radunati tanti pellegrini per festeggiare la Vergine Assunta e per ricordare il centenario del ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Polonia. Invio il mio saluto a quanti sono riuniti ai piedi della Madonna Nera e li esorto a pregare per tutta la Chiesa”.
Poi la benedizione dei rosari destinati ai fratelli della Siria: “Per iniziativa dell’Associazione “Aiuto alla Chiesa che soffre” sono state realizzate circa seimila corone del Rosario. Oggi, in questa grande festa di Maria, io le benedico, e poi saranno distribuite alle comunità cattoliche in Siria come segno della mia vicinanza, specialmente per le famiglie che hanno perso qualcuno a causa della guerra. La preghiera fatta con fede è potente! Continuiamo a pregare il Rosario per la pace in Medio Oriente e nel mondo intero”.
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